laRegione

Alcol, niente effetto sospensivo

Orari negozi: Mon Repos, in attesa di pronunciar­si sul ricorso, respinge l’istanza del commercian­te

- di Andrea Manna e Generoso Chiaradonn­a

Il divieto di vendita serale delle bevande alcoliche, previsto dalla nuova legge cantonale, resta per il momento in vigore

Il Tribunale federale non accorda l’effetto sospensivo. Pertanto la Legge cantonale sull’apertura dei negozi rimane in vigore così come è, in attesa dei verdetti sui due ricorsi inoltrati verso la fine dello scorso mese ai giudici di Mon Repos: uno da un commercian­te ticinese, che chiede l’abrogazion­e delle limitazion­i orarie nella vendita delle bevande alcoliche (vedi la ‘Regione’ del 29 gennaio); l’altro dal sindacato Unia in materia di lavoro. Il presidente della seconda Corte di diritto pubblico del Tribunale federale ha intanto respinto la richiesta del commercian­te di ‘congelare’, in attesa della decisione sul merito del proprio ricorso, l’applicazio­ne delle restrittiv­e disposizio­ni riguardant­i lo smercio di alcolici contenute nella nuova Legge sull’apertura dei negozi. Ma la domanda di conferimen­to dell’effetto sospensivo è stata appunto rigettata. Resta dunque in vigore il divieto di vendere (ai minori e agli adulti) bevande alcoliche in generale dopo le 19 dal lunedì al venerdì (le 21 il giovedì sera e le 18.30 il sabato) e dopo le 18 la domenica e i giorni festivi. Ed è proprio questo l’aspetto più controvers­o della normativa in vigore dal 1° gennaio.

I negozi interessat­i da questo vincolo, o gli esercizi commercial­i come li definisce la legge, sono elencati agli articoli 10 e 14 della stessa normativa cantonale: vanno dagli shop annessi alle stazioni di servizio, ai piccoli chioschi, ai negozi dei campeggi fino ai “locali che vendono cibi preparati caldi e freddi da asporto, non sottoposti alla legislazio­ne sugli esercizi pubblici”. Sono in pratica tutti quei negozi che possono derogare agli orari canonici e tenere aperto tra le 6 di mattina e le 22.30 di sera, domeniche e festivi compresi.

E ai Carnevali?

Anche “gli stand di vendita e le strutture mobili durante manifestaz­ioni culturali, sportive o popolari, inaugurazi­oni, ricorrenze e anniversar­i” rientrano nel campo di applicazio­ne della Legge ticinese sugli orari dei negozi e quindi sui limiti alle vendite serali di bevande alcoliche.

Ci si chiede se anche le tante manifestaz­ioni carnascial­esche di queste settimane in tutto il Ticino rientrino in questa fattispeci­e o invece abbiano tutt’altra regolament­azione, magari comunale. A una prima lettura letterale della norma sembrerebb­e il contrario. La questione è però dibattuta visto che la Legge sull’apertura dei negozi, del resto, prevede delle ulteriori deroghe – in primis per le zone turistiche – rispetto a orari, giorni e anche nella vendita di bevande alcoliche.

Se ne occuperà ancora la politica

Le limitazion­i orarie nella vendita di alcolici introdotte dalla legge sono finite, anzi tornate sui banchi della politica. A chiederne l’abrogazion­e non è solo il commercian­te con un ricorso al Tribunale federale. Sollecitan­o la cancellazi­one dei divieti anche due deputati al Gran Consiglio: il leghista Andrea Censi e il liberale radicale Fabio Käppeli, autori di un’iniziativa parlamenta­re. Iniziativa con la quale propongono di ritoccare la normativa in vigore da un mese e mezzo. Secondo i due deputati, “il proibizion­ismo non funziona e non ha mai funzionato”. Il divieto di vendere alcolici dopo gli orari stabiliti dalla nuova legge è, annotano ancora Censi e Käppeli, “inutile”. Divieti, rilevano i due granconsig­lieri, “talmente inutili che non sono nemmeno compresi dalla popolazion­e e da chi dovrebbe rispettarl­i”. Nell’attesa che Mon Repos deliberi sul merito del ricorso dell’imprendito­re, la politica dovrà nuovamente occuparsi delle restrizion­i nella vendita di bevande alcoliche con l’esame dell’iniziativa Censi/Käppeli. Tema sensibile, il dibattito non dovrebbe mancare.

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TI-PRESS Il Tribunale federale a Losanna

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