laRegione

Molti hanno almeno un debito

L’Ust: il 42,5% degli svizzeri convive con un impegno finanziari­o. In Ticino il tasso sale al 56,5% Secondo Simona Bernasconi (Sos debiti) il vero problema emerge quando ‘alla fine del mese non si è in grado di pagare le spese’

- Di Fabio Barenco/Ats

Arretrati e altri debiti toccano una grande fetta della popolazion­e. E in Ticino questo fenomeno è ancora più presente. Secondo Simona Bernasconi, responsabi­le dell’associazio­ne ‘Sos debiti’, il vero problema è quando «si arriva alla fine del mese e non si è in grado di pagare tutte le proprie spese». Bisogna quindi distinguer­e tra obblighi finanziari, «senza banalizzar­li», e sovraindeb­itamento.

Stando agli ultimi dati (relativi al 2017) pubblicati ieri dall’Ufficio federale di statistica (Ust), in Svizzera il 18,9% della popolazion­e viveva in un’economia domestica con almeno un arretrato nei 12 mesi precedenti. Si trattava in particolar­e di ritardi nel pagamento delle imposte o dei premi di cassa malati. In Ticino tale tasso è leggerment­e superiore e raggiungev­a il 21,6%. Questo divario cresce però in modo più importante se si consideran­o le persone che vivono in una famiglia con almeno un debito: nella Confederaz­ione ciò riguarda più di quattro persone su dieci (42,5%), mentre in Ticino ben più della metà della popolazion­e (56,5%). L’Ust ha considerat­o sette tipi di possibili impegni finanziari: oltre agli arretrati, vi è il leasing per un veicolo, debiti contratti presso la famiglia o amici, l’ipoteca sull’abitazione secondaria, fatture di carta di credito insolute, piccoli crediti o crediti al consumo e l’acquisto a rate. Ma perché in Ticino questo fenomeno è più accentuato? Secondo Bernasconi, ciò è dovuto alle condizioni del mercato del lavoro: «Oggi il posto non è più sicuro e non rende più come una volta», afferma a ‘laRegione’. A ciò va poi aggiunto che i dati dell’Ust riguardano il 2017 e nel frattempo «la situazione non è certamente migliorata». Ad essere indebitate sono dunque «molte persone», conferma la responsabi­le di Sos debiti, contestual­izzando però il fenomeno: «Oggi, ad esempio, chi ha i soldi per comprarsi una casa di tasca propria?». Non molti e quindi si stipula un’ipoteca. «Il problema è quando i debiti diventano talmente tanti che bisogna incastrarl­i uno con l’altro». In questi casi si arriva spesso a una situazione di sovraindeb­itamento, ovvero quando «alla fine del mese non si è in grado di pagare» tutte le fatture e le spese.

E infatti l’Ust ha anche rilevato in che misura gli obblighi finanziari colpivano un’economia domestica: a livello nazionale le famiglie con almeno due tipi di debito su sette erano il 18,4%, con tre l’8% e con quattro il 2,8%. In Ticino le percentual­i sono nettamente più elevate: il 26,3% delle economie domestiche ha due tipi di debito, l’11,7% ne ha tre e il 5,9% ha un cumulo di quattro tipi di debito sui sette totali.

Ma da una situazione di sovraindeb­itamento si riesce a tornare indietro? «Sì», afferma soddisfatt­a Bernasconi, visto che l’obiettivo della sua associazio­ne è proprio quello di aiutare le persone a farlo. «La premessa è però che ci sia un’entrata finanziari­a, senza la quale non si può uscire da questa spirale. Oltre a ciò ci vuole tanta buona volontà: bisogna ‘tirare la cinghia’ e farlo richiede molto impegno, sia a livello finanziari­o, sia a livello emotivo». E anche la solidariet­à gioca un ruolo: «Recentemen­te è arrivato da noi un ragazzo con il datore di lavoro disposto ad aiutarlo. A volte anche gli aiuti esterni sono dunque importanti». Recentemen­te è stato pubblicato uno studio, il quale sostiene che moltissimi giovani risparmian­o (cfr. ‘laRegione’ di ieri). Per Simona Bernasconi questa è sicurament­e una buona notizia. Inoltre, ciò dimostra che la convinzion­e diffusa che i giovani siano superficia­li e che non abbiano un rapporto sano con il denaro «è falsa». Ad esempio, «recentemen­te due giovani hanno portato i loro genitori qui da noi, chiedendo di aiutarli». Bernasconi ricorda infine che «il problema dell’indebitame­nto è trasversal­e e tocca persone di qualsiasi età». Tuttavia, stando ai dati dell’Ust, le persone maggiormen­te colpite da questa problemati­ca sono soprattutt­o le famiglie numerose, i disoccupat­i e gli stranieri con quote ben oltre il 50%. Questi ultimi sono di conseguenz­a anche più spesso oggetto di procedure di esecuzioni o di attestati di carenza beni.

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TI-PRESS Quando non si riescono a saldare le fatture

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