Difficoltà: chiude la Intervalves
Brutta notizia per 25 dipendenti della regione. Avviata la consultazione con il sindacato Ocst
Biasca perde una delle ditte della sua zona industriale. Come annunciato ieri pomeriggio ai dipendenti riuniti in assemblea, la Intervalves Technologies Ag chiude i battenti la prossima estate a fronte delle difficoltà economiche che la perseguitano da anni: 25 dipendenti rimarranno senza lavoro. In un comunicato stampa firmato dal presidente Karl Heusi e dal direttore Matteo Robitschek, viene spiegato che da quando nel 2013 la storica ditta che produce valvole da più di 30 anni è passata in mano al nuovo proprietario – il gruppo di oltre Gottardo Derendinger – non è mai stato raggiunto un bilancio positivo. “La perdita progressiva supera l’importo di 4 milioni di franchi”, viene sottolineato. Già nel 2018 i vertici avevano tagliato 8 effettivi e il 2019, si legge sul comunicato, “è stato un anno particolarmente negativo con la perdita più alta nella storia dell’azienda. Allo stato attuale non si vedono prospettive di ripresa per il futuro”. Indicativamente la produzione dovrebbe terminare a fine giugno, mentre la parte amministrativa e l’attività del magazzino dovrebbero concludersi un mese dopo. Per quanto riguarda la disdetta di lavoro dei dipendenti, la procedura di consultazione è stata avviata ieri con il coinvolgimento del sindacato Ocst. Come sottolinea da noi contattato il sindacalista Claudio Isabella, tutti i dipendenti sono residenti e la maggior parte abita proprio nella regione. “Si tratta di molti papà e mamme di famiglia; in alcuni casi addirittura entrambi i coniugi lavorano per la ditta”, sottolinea Isabella. La fase di consultazione scadrà il 6 marzo e successivamente il sindacato incontrerà il personale per affrontare l’argomento del piano sociale. Dal canto loro i responsabili precisano che l’azienda intende far fronte a tutti i suoi impegni “nei confronti dei lavoratori, dei fornitori e delle autorità”. «La disponibilità finanziaria non è molta ma nei prossimi mesi cercheremo di massimizzare la liquidità per andare loro incontro e rendere meno traumatica possibile questa fase», aggiunge da noi contattato il direttore Robitschek.
Dopo il taglio di 8 lavoratori nel 2018 per tentare di risollevare le sorti dell’azienda, il 2019 è stato disastroso. Il direttore Robitschek: ‘Soffriamo la concorrenza asiatica’. Prezzi delle valvole in picchiata
Parlando con lui dei motivi che hanno portato la ditta a questo punto, emerge che a mancare non sia tanto il lavoro, quanto il margine di guadagno sui pezzi che vengono prodotti. Colpa dell’espansione del mercato asiatico che ha abbassato i prezzi. «Valvole che 10 anni fa si vendevano a 10 franchi, ora si trovano a 1-2 franchi. Per noi si tratta di costi insostenibili», spiega. «La situazione di mercato è stata veramente difficile per tutto il 2019. C’era anche la necessità di fare degli investimenti in nuove tecnologie che non potevamo però sostenere».
La decisione di andare verso la chiusura, aggiunge, è stata presa negli scorsi giorni dopo aver chiuso il bilancio 2019 e aver riflettuto sulle possibilità di sopravvivenza della ditta. «Fino all’ultimo ci abbiamo creduto», sottolinea. Il taglio di otto dipendenti risalente a fine 2018, spiega il direttore, era stato fatto proprio con l’obiettivo di ridurre le spese e tentare di risollevare la situazione finanziaria e rilanciare così la ditta. Non è però bastato. A nulla è servito anche il tentativo di puntare sulla produzione di valvole di più alta qualità. Lo stabile in via Industria, di proprietà dell’azienda, verrà probabilmente messo sul mercato alla ricerca di nuovi acquirenti.