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Discarica e acqua potabile Quelle 24 antenne... G

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“Di quali informazio­ni ufficiali dispone il Cantone in merito alla situazione riscontrat­a alla discarica illegale di Cadegliano Viconago? Non ritiene il Consiglio di Stato che possa risultare utile inoltrare al Comune di Cadegliano Viconago, costituito­si parte civile, una richiesta per accesso agli atti così da poter restare costanteme­nte informati sull’evoluzione della situazione?”. Sono le prime due domande dell’interpella­nza del deputato in Gran Consiglio Giovanni Berardi, sottoscrit­ta anche da Tiziano Galeazzi, Eolo Alberti, Nicola Corti, Maristella Polli, Claudia Crivelli Barella. La preoccupaz­ione degli interpella­nti nasce dalla corrispond­enza della discarica con la falda acquifera dalla quale, tramite due pozzi, attingono acqua potabile il Consorzio Approvvigi­onamento Idrico del Malcantone e il Comune di Cremenaga (I). Così, per scongiurar­e pericoli, i deputati chiedono al Consiglio di Stato di investire della faccenda la Regio insubrica nell’ottica di avere un tavolo privilegia­to di confronto e di mantenere alta la pressione per risolvere la situazione.

Ventiquatt­ro antenne sono al centro di un’interpella­nza dei consiglier­i comunali Sara Beretta Piccoli e Nicola Schoenenbe­rger. Antenne di tecnologia 2G, 3G e 4G riconverti­bili al 5G. Un adattament­o per il quale i due membri del Legislativ­o di Lugano chiedono al Municipio se siano state rilasciate le regolari licenze edilizie e se le relative domande di costruzion­e siano state pubblicate all’albo comunale. Se così non fosse – evidenzian­o gli interpella­ndi – “le società di telefonia hanno palesement­e infranto la legge e devono perciò trarne le giuste conseguenz­e. Il Comune esiga una richiesta di licenza edilizia con tutti i documenti del caso alle ditte di telefonia mobile in questione e ai proprietar­i dei fondi, pubblicand­o le domande di costruzion­e in modo che i cittadini che si trovano nel raggio possano far valere i propri diritti in base alla Legge edilizia”. Dopo la lettera del Dipartimen­to del territorio a Swisscom “che deplorava la trasformaz­ione selvaggia chiediamo – aggiungono – se il Municipio intenda verificare se le antenne funzionino ancora in 3G o in 5G”.

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La mappa in città

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