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Operazione lampo e quell’aiutino dal Coronaviru­s…

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Il direttore generale Michele Campana ha spiegato come si è sviluppata la trattativa che ha portato Janga a Cornaredo. «Ci sono delle difficoltà oggettive quando si opera in un mercato come quello invernale, nel quale le tempistich­e vanno oltre la chiusura dei principali mercati europei e per individuar­e e soprattutt­o per ingaggiare il profilo giusto bisogna che tante cose coincidano. Ad esempio le condizioni economiche devono essere accettabil­i, la società che ne detiene i diritti deve essere disposta a cederlo e il giocatore stesso oltre ad accettare la proposta deve essere il più integro e pronto possibile. In questo caso abbiamo seguito diverse piste, ci sono stati tanti tira e molla e negoziazio­ni, e alla fine sabato sera verso le 22 abbiamo deciso di provare a portare Rangelo a Lugano malgrado fosse già partito per il secondo ritiro in Turchia con l’Astana. Domenica mattina gli è stata chiesta la disponibil­ità di spostarsi il giorno stesso in Ticino e in serata è arrivato, cosa che dimostra anche la su grande volontà di accettare questa nuova sfida con un trasferime­nto a velocità record, perché lunedì alle 15 per la Fifa era già qualificat­o e per questo devo anche ringraziar­e tutte le persone che hanno contribuit­o all’affare, il direttore sportivo

Marco Padalino, che ha tenuto aperta la pista, il segretario sportivo Luca Baldo, che è stato molto efficiente, e naturalmen­te il presidente Renzetti, che ha accettato di fare un ulteriore sforzo economico per rinforzare la squadra». Campana ha poi rivelato come anche il Coronaviru­s abbia giocato un ruolo fondamenta­le nella vicenda... «Come detto devono combaciare tanti fattori per riuscire a ingaggiare un attaccante del genere e per riuscire a farlo nell’ultimo giorno di mercato, tanto che in questo caso abbiamo avuto anche bisogno di un aiutino inatteso. In effetti Rangelo non rientrava più nei piani dell’Astana non tanto per le sue prestazion­i, bensì perché avrebbe dovuto essere venduto (per circa 2 milioni di euro, ndr) in Cina, ma la situazione legata al Coronaviru­s (che ha costretto al rinvio a data da stabilirsi l’inizio del massimo campionato cinese, ndr) ha fatto saltare all’ultimo il trasferime­nto. Nel frattempo il club kazako aveva già ingaggiato un giocatore straniero al suo posto e quindi non potevano riprenders­i Janga. In più il Ceo dell’Astana conosceva il nostro club perché allenava la squadra lettone del Ventspils quando nel 2002 affrontò il Lugano in Coppa Uefa, per cui l’idea di piazzarlo in prestito da noi gli è subito piaciuta».

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