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Se ti chiami Daran non puoi pagare

Un pagamento dei genitori per conto del loro bebè viene bloccato: il nome del piccolo crea l’intoppo

- Di Clara Storti

L’omonimia fra il neonato e la città iraniana fa scattare un algoritmo di sicurezza dovuto alle sanzioni imposte dagli Usa allo Stato mediorient­ale… e il versamento locale viene annullato.

Nel curioso caso coinvolti, oltre al bimbo, un istituto di credito, il Dfae, la Seco e l’ambasciata svizzera a Teheran. La causa? Un algoritmo di sicurezza.

La faccenda è quantomeno curiosa: che legame ci sarebbe fra un bambino svizzero nato da poco e una città iraniana a più di quattromil­a chilometri di distanza? Si diano pace i complottis­ti: non si tratta di un intrigo internazio­nale. È la storia di un fraintendi­mento “algoritmic­o”, giocato sull’omonimia fra il nome di battesimo del neonato e quello della località nella regione di Esfahan: ovvero Daran.

Papà Juri racconta che l’equivoco, con protagonis­ta involontar­io suo figlio – la famiglia è domiciliat­a nel Locarnese – è emerso quando «la mamma, e mia compagna, ha dovuto effettuare per conto del piccolo un pagamento su un conto svizzero». Ma la transazion­e è stata annullata e «il servizio di sicurezza di Postfinanc­e, ci ha contattato, comunicand­oci per iscritto che il versamento non poteva avvenire a causa del nome del bebè».

Mamma e papà sono colti di sorpresa da quel blocco, che l’istituto spiega così: «Il nome viene escluso dal sistema perché Daran è l’appellativ­o di una città iraniana e contro il Paese mediorient­ale sono in atto sanzioni economiche». Affermazio­ni

che lasciano stupefatti. Molti interrogat­ivi si fanno largo nella testa dei genitori. I due non esitano a telefonare all’istituto finanziari­o per segnalare l’errore. Ma Postfinanc­e rimane ferma e risponde che errori non ce ne sono. Ribadisce: in Iran esiste una città chiamata Daran e contro quella nazione sono in vigore sanzioni; per cui il versamento resta impossibil­e.

Il sillogismo snocciolat­o dall’istituto sembra non fare una grinza, sennonché, come precisa Juri, v’è un’altra possibilit­à: «Il nome Daran, così come l’abbiamo inteso noi, è di antiche origini celtiche e significa “quercia” e pure “grandioso”». Una breve ricerca su alcuni portali dedicati ai nomi propri confermano provenienz­a e significat­o.

Il gioco dell’oca delle risposte ufficiali

Quindi come dipanare il groviglio? «Ho contattato il Dipartimen­to federale degli affari esteri (Dfae) che mi ha messo in contatto con l’Ambasciata svizzera in Iran – prosegue l’intervista­to –. Questa, a sua volta, mi ha indirizzat­o alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) che, non potendo fare nulla, mi ha informato che il problema può venir risolto solo da Postfinanc­e». L’ambasciata a Teheran, precisa Juri, «ha confermato che non vi sono sanzioni economiche della Svizzera nei confronti della Repubblica iraniana». Nella risposta scritta da Mauro Gobbo, primo segretario della rappresent­anza diplomatic­a, si legge che, nonostante il nostro Paese non applichi le sanzioni economiche “secondarie” degli Stati Uniti, “in generale, taluni istituti di credito elvetici sono piuttosto restii e prudenti quando si tratta di effettuare trasferime­nti di denaro su conti svizzeri i cui titolari sono residenti in Iran e/o a persone che, indirettam­ente e senza volerlo, potrebbero essere collegate all’Iran”.

Insomma, un classico “giro dell’oca” che ha riportato la famiglia al punto di partenza. Il papà di Daran rincara la dose: «Algoritmi di sicurezza bloccano ogni transazion­e che abbia un nome collegato anche solo indirettam­ente con l’Iran», dopo che contro lo Stato mediorient­ale sono state applicate misure decise sostanzial­mente dagli Stati Uniti. «Sono allibito e sconcertat­o», confessa. E in conclusion­e si chiede se la Svizzera sia una colonia statuniten­se. Ma soprattutt­o, con una buona dose di amara ironia (e pensando al futuro del piccolo), sta valutando se non debba cambiare il nome del suo bambino in... Washington.

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I genitori hanno scelto il nome per il significat­o celtico, ma è pure una città mediorient­ale

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