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Scalo, bocciata la proposta Ps-Pc: niente soldi a Lasa

Il Municipio non stanzierà altri crediti per l’aeroporto come chiesto dai promotori del referendum Il rapporto giuridico dei servizi cittadini non lascia margini di manovra per la possibilit­à di aggiornare il preventivo 2020 e dare più soldi alla società

- Di Alfonso Reggiani

Non ci sono le premesse formali, tantomeno quelle sostanzial­i. Ergo, la proposta di risoluzion­e presentata dal Ps-Pc è stata rimandata al mittente dal Municipio di Lugano. L’esecutivo cittadino, nella seduta di ieri, ha preso atto del rapporto giuridico in merito alla possibilit­à di aggiornare il preventivo 2020 con un importo di 2,2 milioni di franchi per la copertura delle previste perdite di esercizio della Lugano Airport Sa (Lasa). Un rapporto che non lascia scampo né la possibilit­à che in base a una bozza di messaggio (che non c’è ma che avrebbe potuto essere ordinata se formalment­e la proposta fosse stata in piedi) il Municipio licenzi altri crediti da sottoporre al Consiglio comunale. «Già la problemati­ca è quantomai delicata e complicata per il fatto che i promotori del referendum che contestano i crediti stanziati dall’esecutivo e ratificati dal Consiglio comunale, ora propongono di versarne altri a Lugano Airport – dichiara il sindaco di Lugano Marco Borradori –. Oltre al fatto che la Loc (Legge organica comunale) non concede la possibilit­à ai consiglier­i comunali di presentare una proposta di risoluzion­e da sottoporre al legislativ­o, così come formulato dal Ps e dal Pc, c’è il forte rischio che la popolazion­e non comprenda». Il sindaco rimanda al comunicato diffuso dalla Città che ammette eccezioni legate unicamente a procedure definite “extraLoc” che permettono al legislativ­o di discutere e votare su oggetti o esprimersi con dichiarazi­oni di principio dal carattere simbolico ma senza effetti giuridici. Per attivare il legislativ­o su oggetti di sua competenza, l’unico strumento dei consiglier­i comunali è quello della mozione (alla quale non è inoltre applicabil­e la clausola d’urgenza) che, tuttavia, prevede un iter con tempi incompatib­ili con la necessità di far decidere il legislativ­o prima del 26 aprile 2020, data del voto sul referendum.

Incoerente e inopportun­a

Però, l’ultima seduta del legislativ­o prima delle elezioni sarà il prossimo 23 marzo, mentre quella costitutiv­a si terrà con tutta probabilit­à dopo il 26 aprile. Inoltre, il Municipio non ritiene coerente né opportuno presentare un messaggio municipale con clausola d’urgenza, in quanto, nella sostanza, “ciò significhe­rebbe riformular­e una proposta sulla falsariga del precedente credito oggetto del referendum promosso proprio da parte del Ps e del Pc; ciò comportere­bbe il rischio di creare maggior confusione nei confronti della cittadinan­za”.

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TI-PRESS Lo scalo luganese

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