Scalo, bocciata la proposta Ps-Pc: niente soldi a Lasa
Il Municipio non stanzierà altri crediti per l’aeroporto come chiesto dai promotori del referendum Il rapporto giuridico dei servizi cittadini non lascia margini di manovra per la possibilità di aggiornare il preventivo 2020 e dare più soldi alla società
Non ci sono le premesse formali, tantomeno quelle sostanziali. Ergo, la proposta di risoluzione presentata dal Ps-Pc è stata rimandata al mittente dal Municipio di Lugano. L’esecutivo cittadino, nella seduta di ieri, ha preso atto del rapporto giuridico in merito alla possibilità di aggiornare il preventivo 2020 con un importo di 2,2 milioni di franchi per la copertura delle previste perdite di esercizio della Lugano Airport Sa (Lasa). Un rapporto che non lascia scampo né la possibilità che in base a una bozza di messaggio (che non c’è ma che avrebbe potuto essere ordinata se formalmente la proposta fosse stata in piedi) il Municipio licenzi altri crediti da sottoporre al Consiglio comunale. «Già la problematica è quantomai delicata e complicata per il fatto che i promotori del referendum che contestano i crediti stanziati dall’esecutivo e ratificati dal Consiglio comunale, ora propongono di versarne altri a Lugano Airport – dichiara il sindaco di Lugano Marco Borradori –. Oltre al fatto che la Loc (Legge organica comunale) non concede la possibilità ai consiglieri comunali di presentare una proposta di risoluzione da sottoporre al legislativo, così come formulato dal Ps e dal Pc, c’è il forte rischio che la popolazione non comprenda». Il sindaco rimanda al comunicato diffuso dalla Città che ammette eccezioni legate unicamente a procedure definite “extraLoc” che permettono al legislativo di discutere e votare su oggetti o esprimersi con dichiarazioni di principio dal carattere simbolico ma senza effetti giuridici. Per attivare il legislativo su oggetti di sua competenza, l’unico strumento dei consiglieri comunali è quello della mozione (alla quale non è inoltre applicabile la clausola d’urgenza) che, tuttavia, prevede un iter con tempi incompatibili con la necessità di far decidere il legislativo prima del 26 aprile 2020, data del voto sul referendum.
Incoerente e inopportuna
Però, l’ultima seduta del legislativo prima delle elezioni sarà il prossimo 23 marzo, mentre quella costitutiva si terrà con tutta probabilità dopo il 26 aprile. Inoltre, il Municipio non ritiene coerente né opportuno presentare un messaggio municipale con clausola d’urgenza, in quanto, nella sostanza, “ciò significherebbe riformulare una proposta sulla falsariga del precedente credito oggetto del referendum promosso proprio da parte del Ps e del Pc; ciò comporterebbe il rischio di creare maggior confusione nei confronti della cittadinanza”.