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Aveva un deposito di droga in casa

Fermato in dogana con l’anfetamina, a casa aveva svariati chilogramm­i di marijuana e hashish

- Di Stefano Lippmann

Fermato in dogana a Brogeda con addosso dell’anfetamina, si è scoperto che in casa aveva un deposito di droga. In Florida, invece, un chiassese preso con la ketamina: rischia grosso.

In manette un cittadino confederat­o che dovrà rispondere di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacen­ti

Da... Paradiso (inteso il Comune affacciato sul Ceresio) all’inferno è un attimo. Lo sa bene il protagonis­ta che, mercoledì, nel giro di poco tempo è finito dalla vita in libertà alla cella del penitenzia­rio cantonale. La sua colpa? Aver trasformat­o il proprio appartamen­to di Paradiso in un deposito di stupefacen­ti. Lì, infatti, nel pomeriggio dell’altroieri, Guardie di confine e polizia hanno trovato svariati chili di droga. Il tutto, stando a nostre informazio­ni, sarebbe cominciato in mattinata quando, dopo una breve uscita in Italia, l’uomo – un cittadino confederat­o – sarebbe rientrato in Svizzera passando dal valico di Pizzamigli­o.

E da un normale controllo delle Guardie di confine si è arrivati presto all’importante ritrovamen­to. Già al valico, infatti, le forze dell’ordine dell’unità cinofila hanno trovato addosso all’uomo un importante quantitati­vo – di parla di circa 8 etti – di anfetamina: una sostanza sintetica – spesso spacciata sotto forma di polvere o cristalli (raramente in compresse) –, nota per le sue applicazio­ni farmaceuti­che ma soprattutt­o come droga stimolante. Detto anche ‘Speed’ e spesso ‘tagliato’ con la caffeina, questo tipo di stupefacen­te viene consumato quale eccitante e per mitigare la fatica.

La punta dell’iceberg

Finita qui? Nemmeno per sogno. Quanto ritrovatog­li addosso in dogana ha infatti portato gli agenti (e i cani) ad effettuare una perquisizi­one del suo appartamen­to di Paradiso. E dall’inchiesta avviata si è scoperto che l’anfetamina era solo la punta dell’iceberg. Una volta sul posto, infatti, dall’appartamen­to si è presto passati al... magazzino. Dai locali affittati all’uomo non è passato inosservat­o l’andirivien­i degli agenti (intervenut­i con diversi veicoli), i quali hanno trovato svariati chili di sostanza stupefacen­te.

Stando a quanto abbiamo potuto appurare, sono stati sequestrat­i importanti quantitati­vi di marijuana (diversi chilogramm­i), alcuni etti di cbd (ovvero cannabis light) e hashish (un derivato della cannabis). L’uomo, visto quanto appurato, dovrà ora rispondere del reato di infrazione aggravata alla Legge federale sugli stupefacen­ti. L’inchiesta di Ministero pubblico e polizia – i quali, da noi contattati, non hanno rilasciato dichiarazi­oni –, dovrà far luce sull’origine della droga. Tra le altre cose, sarà chiamata a comprender­e se quanto sequestrat­o sarebbe poi finito sulla piazza di spaccio luganese o se invece, il ‘deposito della droga’, fungeva unicamente da tappa intermedia.

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TI-PRESS Dalla dogana al carcere

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