Quando gli olandesi dissero no all’aumento di stipendio del manager
Esperto di digitalizzazione e capace di trasformare a fondo il gruppo bancario olandese Ing, il futuro Ceo di Ubs Ralph Hamers ha fatto parlare di sé anche per il suo tentativo non riuscito di aumentarsi fortemente lo stipendio, a livelli comunque molto inferiori di quelli dell’attuale numero uno di Ubs Sergio Ermotti. Il 53enne Hamers ha trascorso praticamente tutta la carriera presso Ing, gruppo bancario con 53mila dipendenti e 38 milioni di clienti in oltre 40 paesi. È entrato nell’istituto a 29 anni e ha poi ricoperto la carica di responsabile in Romania e in seguito in Belgio. Nel 2013 è stato nominato Ceo.
Sotto la sua direzione l’azienda ha subito profondi cambiamenti. Hamers ha dovuto per esempio attuare l’uscita dall’attività assicurativa, che era già stata decisa prima che assumesse l’incarico. Inoltre si è impegnato nel ridurre i costi. Ing ha un passato non molto dissimile da quello di Ubs: come la più grande banca svizzera la società ha avuto enormi problemi di capitalizzazione durante la crisi finanziaria del 2008 e ha dovuto essere salvata dallo Stato. Nel 2014 Ing ha rimborsato integralmente gli aiuti ricevuti. Hamers si è fatto un nome nel settore finanziario soprattutto grazie alla costante attenzione del gruppo alla trasformazione digitale. D’altro canto gli osservatori sono un po’ scettici riguardo all’esperienza che Hamers potrebbe vantare nel settore della gestione patrimoniale, pilastro di Ubs. Ing è infatti una banca retail. Non sono mancate anche le ombre: nel 2018 Ing ha dovuto pagare una multa di circa 775 milioni di euro per archiviare un vasto scandalo di riciclaggio di denaro. Una possibile motivazione di Hamers nel venire in Svizzera potrebbe essere quella dello stipendio. È stato infatti al centro di un caso molto dibattuto in Olanda: nel 2018 aveva proposto di raddoppiarsi la retribuzione, passando da 1,6 a 3 milioni di euro. Nei Paesi Bassi questa richiesta – bocciata dal Cda – aveva scatenato un putiferio: c’era chi si chiedeva come fosse possibile che il Ceo pretendesse per sé un aumento di circa il 100% mentre ai dipendenti la busta paga veniva ritoccata dell’1,7% e diversi politici avevano parlato di “indecenza”.