La Finma ordina a Julius Bär di non fare acquisizioni rilevanti
Berna – La Finma striglia pesantemente Julius Bär: presso la banca privata zurighese presente anche sulla piazza di Lugano sono state rilevate gravi lacune nella lotta contro il riciclaggio di denaro sporco, favorite anche dal modello di remunerazione. La società dovrà intervenire sui processi interni e fino a quando la situazione non migliorerà non potrà operare acquisizioni.
Al centro della vicenda – riferisce la Finma in una nota – vi è il coinvolgimento di Julius Bär nei sospetti casi di corruzione che riguardano l’azienda petrolifera statale venezuelana Petróleos de Venezuela Sa (Pdvsa) e la Federazione internazionale di calcio (Fifa). L’autorità di vigilanza si è mossa nel 2017 e l’anno successivo, in seguito all’arresto di consulente della banca negli Stati Uniti, ha esteso il perimetro di indagine, approfondendolo ulteriormente il contesto sudamericano. Dal procedimento, ora chiuso, è emerso che Julius Bär “ha contravvenuto agli obblighi in materia di lotta contro il riciclaggio di denaro e disatteso i requisiti per un’adeguata gestione dei rischi, violando così in modo grave le norme del diritto dei mercati finanziari”, scrivono i funzionari bernesi.
La Finma parla di carenze sistematiche nell’osservanza degli obblighi di diligenza sanciti dalla Legge sul riciclaggio. Quasi tutte le 70 relazioni d’affari selezionate in funzione del rischio e la maggior parte delle oltre 150 transazioni scelte a campione sono state oggetto di critiche; con l’aggravante che le inadempienze sono state commesse sull’arco di vari anni, dal 2009 all’inizio del 2018. Il procedimento condotto dalla Finma ha messo in luce anche lacune a livello organizzativo e incentivi controproducenti: il modello di remunerazione della banca era incentrato quasi esclusivamente su aspetti pecuniari e considerava l’ottemperanza delle regole e la gestione dei rischi solo in maniera molto sporadica. L’autorità di vigilanza impone ora a Julius Bär di prendere una serie di misure a livello operativo, organizzativo e del personale. Dovrà definire nuovi processi, reimpostare la politica degli stipendi e istituire nel Cda un apposito comitato specializzato nelle questioni in esame.