laRegione

Velivoli costretti a terra, salvo eccezioni giustifica­te

Attività ridotta a causa dell’emergenza sanitaria

- Di David Leoni

Sulla pista di decollo dell’Aeroporto cantonale di Locarno si fa sentire il peso dell’emergenza coronaviru­s. L’attività di volo, per la parte civile, è infatti assoggetta­ta al “lock down” imposto dall’Amministra­zione cantonale, che sulla linea del massimo rigore ha optato per la chiusura delle aziende presenti nel perimetro. Para Centro compreso. Fanno eccezione alla regola l’attività della Base di Locarno della Rega che deve garantire l’elisoccors­o, il picchetto delle compagnie di trasporto con elicottero (ad esempio in caso di incendio) e l’attività delle Forze aeree (proprio in queste settimane la Base accoglie gli aspiranti piloti militari nella fase di selezione).

Quel che fa strano – ci hanno segnalato alcuni lettori – è che in analoghi aeroporti svizzeri l’attività di volo prosegue (con le dovute misure di precauzion­e sanitaria da rispettare). Logico chiedersi, dunque, come mai i velivoli a Locarno siano incollati al suolo. Discorso che vale anche per l’attività del volo a vela, la manutenzio­ne e la scuola di formazione dei piloti privati. «Siamo fermi anche perché non c’è alcuna richiesta – ci spiegano i responsabi­li –. Sono comunque concesse delle deroghe. Chiaro che se una persona è interessat­a a un volo sportivo o turistico, la risposta è no! Ma se c’è una motivazion­e valida alla base (penso ad esempio al trasporto di operatori Swisscom per riparazion­i di antenne, di personale medico o di materiale urgente), i nostri velivoli possono alzarsi in volo. Proprio per questo una persona di picchetto in zona è sempre presente».

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ARCHIVIO TI-PRESS Voli da turismo o sportivi cancellati

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