Velivoli costretti a terra, salvo eccezioni giustificate
Attività ridotta a causa dell’emergenza sanitaria
Sulla pista di decollo dell’Aeroporto cantonale di Locarno si fa sentire il peso dell’emergenza coronavirus. L’attività di volo, per la parte civile, è infatti assoggettata al “lock down” imposto dall’Amministrazione cantonale, che sulla linea del massimo rigore ha optato per la chiusura delle aziende presenti nel perimetro. Para Centro compreso. Fanno eccezione alla regola l’attività della Base di Locarno della Rega che deve garantire l’elisoccorso, il picchetto delle compagnie di trasporto con elicottero (ad esempio in caso di incendio) e l’attività delle Forze aeree (proprio in queste settimane la Base accoglie gli aspiranti piloti militari nella fase di selezione).
Quel che fa strano – ci hanno segnalato alcuni lettori – è che in analoghi aeroporti svizzeri l’attività di volo prosegue (con le dovute misure di precauzione sanitaria da rispettare). Logico chiedersi, dunque, come mai i velivoli a Locarno siano incollati al suolo. Discorso che vale anche per l’attività del volo a vela, la manutenzione e la scuola di formazione dei piloti privati. «Siamo fermi anche perché non c’è alcuna richiesta – ci spiegano i responsabili –. Sono comunque concesse delle deroghe. Chiaro che se una persona è interessata a un volo sportivo o turistico, la risposta è no! Ma se c’è una motivazione valida alla base (penso ad esempio al trasporto di operatori Swisscom per riparazioni di antenne, di personale medico o di materiale urgente), i nostri velivoli possono alzarsi in volo. Proprio per questo una persona di picchetto in zona è sempre presente».