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Fifa, dagli Usa l’accusa formale di corruzione

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Alcuni dirigenti della Fifa hanno ricevuto delle mazzette per indirizzar­e verso la Russia e il Qatar i Mondiali del 2018 e 2022. Lo indica un documento del procurator­e federale di Brooklyn. Dai sospetti che gravano ormai da anni si passa a una vera e propria accusa che chiama in causa tre nuovi individui e una società di intermedia­zione. Stando all’atto della Procura firmato da Richard Donoghue, Jack Warner, ex vicepresid­ente della Fifa ed ex presidente della Concacaf avrebbe ricevuto 5 milioni di dollari per votare a favore della Russia. Il versamento sarebbe avvenuto dietro al paravento di una complessa rete di società di intermedia­zione. Il 77enne (che è in esilio a Trinidad e Tobago, gli Usa ne hanno richiesto l’estradizio­ne) è accusato anche di aver venduto il proprio voto per l’assegnazio­ne della Coppa del mondo del 2010 al Sudafrica. È stato condannato in contumacia nel 2019 al versamento di 79 milioni di dollari di risarcimen­to alla Concacaf. Il documento tira in ballo anche l’ex presidente della federazion­e del Guatemala Rafael Salguero (ex membro del Direttivo della Fifa), il quale avrebbe ricevuto un milione. Per l’assegnazio­ne dei Mondiali del 2022 al Qatar si fanno invece i nomi dell’ex presidente della federazion­e brasiliana Ricardo Teixeira e dell’ex numero uno della Confederaz­ione sudamerica­na (Conmebol) Nicolas Leoz, deceduto lo scorso agosto.

Dal momento dell’esplosione dello scandalo Fifa, sono 45 le persone fisiche o morali indagate dalla giustizia americana, 26 quelle che hanno ammesso i reati, molte quelle giudicate colpevoli al termine dei tanti procedimen­ti penali avviati.

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