5G
Compariamo il comportamento di chi ci governa riguardo all’epidemia di Covid (attuale) e all’introduzione delle antenne di telefonia 5G (già in atto da mesi). Il Consiglio federale ha attribuito le concessioni per l’installazione delle antenne 5G basandosi su limiti di emissione a suo dire tra i più severi, in realtà non supportati da studi approfonditi e indipendenti. La popolazione non è stata consultata, la legge sulla protezione dell’ambiente non lo prevede. Il rischio concreto è che non abbiamo le prove che l’emissione di onde elettromagnetiche in grande quantità dopo l’installazione di migliaia di antenne 5 G non sia dannosa per la salute dell’uomo, degli animali e dei vegetali. Non esistono salvo errore studi indipendenti che dimostrino l’innocuità di tali onde. È vero che già siamo sottoposti ad inquinamento elettromagnetico (cellulari, onde radio, wifi) ma è anche vero che saremo in un vicino futuro irradiati 100 volte di più sia da parte di antenne piazzate ovunque per permettere il funzionamento del famoso Internet delle cose sia da parte di satelliti militari attorno alla Terra. Non ci sono certezze ma alcune malattie potrebbero aumentare di molto (tumori , sensibilità alle infezioni, dolori). In mancanza di prove sicure ritengo strano il comportamento delle Autorità: da una parte ci chiudono in casa e fermano completamente l’economia per un virus influenzale forse anche sopravvalutato, dall’altra concedono il permesso di installare antenne che potrebbero essere dannose a medio e lungo termine. Si tratta a ben vedere di un comportamento ambiguo e pericoloso. Nel dubbio avrei preteso dal Consiglio federale una moratoria di verifica approfondita, in gioco è la salute. Oppure in ballo ci sono interessi economici troppo importanti? Luca Realini, Losone