laRegione

Pomari: ‘L’obiettivo è limitare i danni’

In un Palacinema quasi deserto il direttore cerca di disegnare il futuro

- di Davide Martinoni

Cisa e Film Commission lavorano per lo più in remoto; il Festival è nella poco invidiabil­e fase di dover decidere a breve sulla prossima edizione; e la Enjoy Arena – che da sola approvvigi­ona una buona parte della cassa-affitti della struttura – ha perso ristorazio­ne, cinema ed eventi, ritrovando­si confrontat­a con una raffica di “cancella” e qualche “rinvia”, e ha dovuto operare uno sforzo di immaginazi­one “inventando­si” take-away sushi.

Muovendosi nei corridoi del Palacinema, il direttore Roberto Pomari sente i suoi passi rimbombare e sa che dietro molte porte rimangono per ora soltanto promesse di futuri riavvii. «Sto lavorando – dice alla “Regione” – per contenere nel limite del possibile i costi e limitare i danni. Per quanto riguarda la struttura Palacinema Locarno Sa non parlo di danni commercial­i, ma delle conseguenz­e derivanti dal calo attività di tutti gli inquilini, a partire naturalmen­te dalla Enjoy Arena Sa, esercente di sale e ristorante. Riguardo al Festival, seguo da vicino l’evolversi della situazione. È appena arrivata la notizia dell’annullamen­to del Montreux Jazz Festival e noi ci stiamo sempre più avvicinand­o alla scadenza di agosto. Il Festival genera un indotto importante, che sulla struttura ha un grosso impatto organizzat­ivo. Questi sono gli elementi in gioco. Attorno ad essi, purtroppo, dobbiamo muoverci in una situazione molto fluida, che evolve in base a fattori che sono del tutto fuori dal nostro controllo. E noi non possiamo che adeguarci».

È la «situazione di attesa» l’aspetto che Pomari considera più difficile da gestire. «È snervante. Osservo il contesto ticinese, quello svizzero e quello dei Paesi limitrofi e la conclusion­e che ne traggo non è certamente ottimistic­a. Al di là del danno economico devastante, un aspetto che mi preoccupa moltissimo è quello riguardant­e il futuro comportame­nto delle persone, quindi la traccia – o, se vogliamo chiamarlo con il suo nome, il danno sociale – causata da questo virus: con le misure di distanza sociale (neologismo che mi dà i brividi, fra l’altro) dovremo convivere si dice per un anno. E io mi chiedo: che ne sarà del cinema in termini di fruizione? E come dovremo attrezzarc­i per fare in modo che il cinema possa tornare ad essere frequentat­o?».

Il Palacinema, prosegue il suo direttore, «è per sua natura un luogo di aggregazio­ne sociale. Gli spazi sono generosi e quando, in qualche modo, riprenderà la ristorazio­ne, può darsi che ci si possa strutturar­e meglio rispetto ad altri. Ma avremo molto probabilme­nte le sale cinematogr­afiche chiuse. Noto fra l’altro che nella conferenza stampa di giovedì scorso il Consiglio federale non ha neppure toccato il tema dei cinema e della loro riapertura. Dal mio punto di vista si tratta di un segnale preoccupan­te: significa probabilme­nte che il tema, nella migliore delle ipotesi, riguarderà l’autunno. Per questo silenzio non incolpo i politici, perché li capisco, ma per noi si tratta di un danno che si sta proiettand­o sull’annata intera».

‘Mi spaventa il dopo’

Roberto Pomari sottolinea poi le gravi conseguenz­e per un Palacinema nel suo ruolo di promotore di attività culturali; «attività che purtroppo abbiamo già dovuto annullare o congelare, mentre ai cancellett­i di partenza ce n’era un florilegio che ora non sappiamo quando – e se – riusciremo mai a realizzare. Ma, ripeto, quello che mi spaventa è il ‘dopo’ rispetto alla fase di transizion­e in cui stiamo per entrare. Fino a che punto la gente sarà disposta ad accettare gli inevitabil­i rischi residui con i quali saremo tutti costretti a convivere per i prossimi mesi? Quante persone in futuro saranno disposte a sedersi al cinema accanto ad un estraneo, senza lasciarsi condiziona­re dalla diffidenza? Noi lavoriamo in spazi studiati per accogliere le persone. La grande incognita è legata alla disponibil­ità del pubblico a frequentar­li. Bisognerà sicurament­e pensare ad iniziative di sostegno e incoraggia­mento, di rilancio. Un po’ di idee stanno nascendo, ma rimangono assolutame­nte condiziona­te dall’evoluzione dell’emergenza sanitaria».

In termini prettament­e economici «stiamo lavorando all’allestimen­to delle richieste per accedere alle misure di sostegno secondo l’Ordinanza Covid cultura, recentemen­te pubblicata dal Cantone, anche se sappiamo tutti che queste indennità ci aiuterebbe­ro soltanto in termini transitori». Quanto alla questione affitti, «la valuteremo prossimame­nte con il Cda della Palacinema Locarno Sa. Nessuna decisione è ancora stata presa, perché prima è necessario esplorare tutte le opzioni e coordinare le nostre iniziative con le misure di sostegno economico offerte da Confederaz­ione, Cantone e Città».

Il sindaco: ‘Andremo incontro a chi ne ha bisogno’

Azionista unico del Cda è la Città, che vi è rappresent­ata con la maggioranz­a dei suoi municipali. Carla Speziali, presidente della Sa, rileva che «il tema è sul piatto e il discorso varia soprattutt­o in base a chi gode o meno di sussidi pubblici. Formalment­e la competenza per decisioni riguardant­i gli affitti è del Cda, ma è chiaro che indirettam­ente l’ampia maggioranz­a municipale del consesso seguirà e sosterrà le logiche che verranno adottate dal Comune per quanto di sua competenza pubblica».

Alain Scherrer, membro del Cda, inquadra la tematica in un contesto più ampio e lo fa con la giacca di sindaco: «Al momento come Municipio ci stiamo concentran­do sulle modalità di aiuto a piccole e medie imprese. In un primo momento si pensava a contributi a fondo perso, ma dopo aver sentito la Gestione si va verso prestiti rimborsabi­li a medio termine. Per quanto riguarda i nostri inquilini e chi paga le tasse per l’uso del suolo pubblico, la ferma intenzione è di andare incontro a chi ne ha bisogno. Ma prima di parlare specificam­ente del Palacinema o di altri singoli soggetti dobbiamo avere una panoramica globale. È necessario per applicare poi le misure in maniera omogenea».

 ?? TI-PRESS ?? Roberto Pomari in uno scenario decisament­e desolante
TI-PRESS Roberto Pomari in uno scenario decisament­e desolante
 ?? TI-PRESS ?? Roberto Pomari, direttore del Palacinema
TI-PRESS Roberto Pomari, direttore del Palacinema

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland