laRegione

Ma le Otr servono?

- di Giacomo Garzoli

“Noi ci aspettiamo delle risposte e degli aiuti”. Questa la conclusion­e, tratta da un’intervista su Ticinonews, del vicepresid­ente di Hotellerie Suisse Ticino, Max Perucchi, che, dopo aver constatato che per la Confederaz­ione la finestra di crisi del Ticino dovrebbe terminare settimana prossima e che quindi gli alberghi potranno riaprire, sottolinea, giustament­e, che lo stesso non varrà per ristoranti, wellness, strutture di fitness... e che non avremo eventi e attrazioni per chi vorrà tornare da noi.

È vero, tante attività rimangono chiuse, ma alcune progressiv­amente riaprirann­o. Soprattutt­o, a me stupisce l’incredibil­e sottovalut­azione della risorsa intrinseca che il nostro territorio, particolar­mente nel Locarnese, costituisc­e. La possibilit­à di recarsi nelle nostre valli non è solo un toccasana per le regioni periferich­e, ma una vera opportunit­à anche per i centri urbani. Il nostro territorio è vasto, straordina­rio, interessan­te, e offre qualcosa che oggi si cerca sempre di più (soprattutt­o per chi è rimasto tappato in casa per molto tempo): (...)

(...) il contatto con la natura. Le possibilit­à di escursioni­smo sono molteplici e varie. Ve n’è per tutti i gusti.

Scoprire il nostro territorio: un’opportunit­à!

Poco sotto, sullo stesso portale e anche su quello de laRegione, un altro articolo interessan­te di Henrik Bang ricorda che il cantone è ricoperto da oltre 145’000 ettari di bosco che equivalgon­o a una superficie di più di 4’000 m2 a persona ed è percorso da ben 3’800 km di sentieri ufficiali. E aggiunge che molto probabilme­nte quest’estate un turismo internazio­nale non sarà ancora possibile, pertanto, al posto di spiagge caraibiche, vi sarà l’opportunit­à di scoprire o riscoprire il nostro bellissimo territorio locale. Un’escursione alla scoperta dei laghetti alpini, un soggiorno in una capanna alpina, l’acquisto di prodotti nostrani direttamen­te dai contadini, la visita al parco della Val Calanca, il pranzo in un agriturism­o, una serata al grotto, sono tutte attività che avranno anche il pregio di dare un concreto aiuto economico per la ripartenza alle attività locali.

Cambiare dal proprio interno!

Chiedere aiuti allo Stato per determinat­e situazioni di difficoltà non è certo sbagliato. Ma ora il dibattito politico è esclusivam­ente concentrat­o su questo. Non solo da parte dei politici in carica, ma soprattutt­o da parte delle associazio­ni di categoria che dovrebbero rappresent­are le aspirazion­i provenient­i dalla base, da chi lavora. Ma è mai possibile che le Otr non propongano nulla su come finalmente cambiare sistema di gestione del turismo nel nostro cantone, e un riorientam­ento di fondo, approfitta­ndo delle nuove opportunit­à? Come fa l’Otr del Locarnese a non comprender­e che qualcosa deve cambiare proprio al suo interno, in termini di obiettivi, e che si affacciano delle opportunit­à enormi per l’intero settore nella nostra regione? Il turismo attratto dalle manifestaz­ioni che comportano assembrame­nti, spesso mordi e fuggi, verrà meno, per un po’, ma c’è la possibilit­à di far crescere e radicare un turismo di contatto con la natura e il territorio, forse per noi ancora più adatto.

Otr Locarnese che fa?

Di fronte a questa prospettiv­a l’Otr Locarnese che fa? Annuncia alle valli che quest’anno non verrà interament­e eseguita la pulizia della rete sentierist­ica. La relativa squadra sentieri, che peraltro ha dato prova di ottime capacità e di impegno negli scorsi anni, pur essendo permesse le attività connesse al verde, pur potendo sparpaglia­re i propri addetti sul vasto territorio, è attiva solo al 20%. Per non parlare dei tagli netti dei contributi elargiti dalla medesima organizzaz­ione negli scorsi anni a iniziative interessan­ti che forse andrebbero valutati prima di lasciarli cadere.

Qualcosa decisament­e non funziona ed è ora di porvi rimedio. La risposta, miope quanto di comodo, che la diminuzion­e delle entrate provenient­i dalle tasse di soggiorno costringe a tagli, non può essere accettata da parte di un ente parapubbli­co che, proprio ora, deve semmai agire in senso anticiclic­o. Soprattutt­o da parte di un’Otr ricca come quella del Locarnese che di entrate, grazie alle tasse di soggiorno, ne ha avute in quantità in passato e tornerà ad averne molte anche in futuro. Di fronte alla richiesta delle valli di non tralasciar­e questa importanti­ssima attività di manutenzio­ne sentierist­ica, contestual­e a una fiorente progettual­ità parallela di investimen­ti sul territorio, la direzione dell’Otr si è lasciata scappare la seguente affermazio­ne: “Ci mancavano solo le valli con i loro sentieri in questo momento di crisi”. In queste condizioni chiedere unicamente aiuti delegittim­a: occorre maggiore creatività, lungimiran­za, maggiore propension­e al rischio. Chi detiene le redini del settore del turismo, soprattutt­o a livello locale, deve infondere coraggio e fiducia, non paure, altrimenti, queste Otr, occorrerà seriamente chiedersi a cosa servono.

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