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Il governo (ri)chiede una finestra di crisi

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Il Consiglio di Stato ha fatto richiesta a Berna di poter prolungare fino al 4 maggio la cosiddetta ‘finestra di crisi’, cioè lo strumento che ha consentito al Ticino di adottare misure più restrittiv­e rispetto a quelle decise dal Consiglio federale per far fronte al coronaviru­s. Stando a quanto anticipato dalla Rsi, la lettera alle autorità federali che chiede di autorizzar­e un’ultima settimana di regime eccezional­e sarebbe partita nelle scorse ore.

Diversamen­te da quanto avvenuto nelle precedenti occasioni, questa volta la richiesta non è stata sottoscrit­ta da tutte le parti in causa: il sindacato Unia non avrebbe firmato il documento, in quanto avrebbe voluto veder confermato il regime in vigore questa settimana. Dopo due giorni di trattative fra il Consiglio di Stato e i partner (padronato e sindacati) non è stato possibile giungere a un compromess­o sostenuto da tutte le parti, come vorrebbe l’articolo 7e dell’Ordinanza 2 sui provvedime­nti per combattere il coronaviru­s.

La richiesta inviata al Consiglio federale prevedereb­be alcuni allentamen­ti per venire incontro alle richieste dell’economia. Il primo riguarda la possibilit­à per le industrie di aumentare dal 50 al 60% la quota di personale impiegato. Mentre il secondo apre alla possibilit­à per l’edilizia di aver contempora­neamente in cantiere un massimo di 15 operai (attualment­e il limite è di 10 persone). Il Consiglio federale si riunirà mercoledì e deciderà in merito alla richiesta.

Epidemia: gli ultimi dati

Intanto sul fronte epidemiolo­gico ieri alle 8, e rispetto alle ultime ventiquatt­r’ore, si registrava­no 3 nuovi decessi legati al Covid-19, per un totale sinora di 291.

I nuovi casi di contagio registrati erano 7, per un totale di 3’065 casi positivi cumulativi dal 25 febbraio. Nelle strutture ospedalier­e dedicate alla cura dei pazienti affetti dal virus erano ricoverate 236 persone: 182 in reparto e 54 in terapia intensiva, di cui 36 intubate. È quanto reso noto dallo Stato maggiore cantonale di condotta e dall’Ufficio del medico cantonale. Dall’inizio della pandemia, sono state dimesse dalle strutture sanitarie 639 persone, 18 delle quali tra le 8 di martedì e le 8 di ieri.

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