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Casa anziani: ‘Non è tempo di bilanci’

Per il direttore della struttura Silvano Morisoli, la priorità è arginare il contagio

- di Samantha Ghisla

Contagi e vittime di Covid-19 tra gli ospiti della casa anziani di Sementina: dopo l’articolo da noi pubblicato ieri e alcune reazioni giunte in redazione ne abbiamo parlato direttamen­te con il direttore Silvano Morisoli. “Al termine dell’emergenza sanitaria si tireranno le somme per capire cos’ha funzionato e cosa invece no. Posso assicurare che stiamo lavorando con il medico cantonale, Giorgio Merlani, e con lo Stato maggiore cantonale di condotta (Smcc) per analizzare la situazione”, spiega. La struttura di Sementina è uno dei quattro istituti della Città di Bellinzona, ma solo lì si è verificato un contagio massiccio tra ospiti (con numerose vittime) e personale. Non è però secondo Morisoli questo il momento giusto per trarre un bilancio. “La priorità consiste nel tenere lontano il virus dalle strutture in cui fortunatam­ente non è entrato e arginare il contagio laddove invece è attualment­e presente”, spiega Morisoli precisando che negli ultimi giorni non si è comunque assistito a nuovi contagi tra residenti. Il numero dei contagi e delle vittime, aggiunge, è un dato che non viene reso pubblico ma viene comunicato quotidiana­mente all’Smcc: “Non vogliamo nascondere tali cifre, ma si tratta di dati molto sensibili”.

Fin da subito, a inizio marzo, sono state messe in campo le misure di protezione decise a livello cantonale, dapprima limitando e poi non permettend­o le visite dall’esterno. “Non abbiamo mai avuto problemi di approvvigi­onamento di materiale protettivo, ovvero mascherine, guanti, camici, copricapo, disinfetta­nti, prodotti virucidi per superfici. C’è sempre stato e la distribuzi­one è stata assicurata per ogni struttura”, garantisce Morisoli smentendo una testimonia­nza giunta in redazione. Conferma per contro che un collaborat­ore ha rassegnato anzitempo le proprie dimissioni poiché non era d’accordo con il genere di misure di protezione da mettere in atto. “Non possiamo permetterc­i che ognuno decida di testa propria, scegliendo di fare di più o di meno di quanto prescritto e previsto dalle competenti autorità alle quali noi ci siamo strettamen­te attenuti: sarebbe un’anarchia. All’interno del Settore Anziani sono stati allestiti protocolli e direttive di salvaguard­ia del personale e dei residenti ai quali bisogna scrupolosa­mente aderire e osservare”, spiega Morisoli.

Il nostro interlocut­ore precisa che dal 21 marzo in avanti – ovvero da quando sono stati accertati i primi casi di coronaviru­s all’interno della struttura – sono state apportate ulteriori misure per scongiurar­e il rischio di contagio tra le mura della casa. In pratica, ci spiega, sono stati separati i pazienti con coronaviru­s dagli altri, i pasti non sono più stati distribuit­i nel locale in comune e si è optato per animazioni effettuate singolarme­nte e non più in gruppo. Tra le misure, la direzione ha anche chiesto al personale di non introdurre cibo dall’esterno, invitando i collaborat­ori a fare capo alla mensa interna per la pausa pranzo e per la cena. “Per agevolarli abbiamo però abbassato il prezzo del pasto”, precisa Morisoli. Questa è una delle misure apportate in tutte le case anziani del Comune di Bellinzona. “Segnalo anche che la consegna e fornitura di merci dall’esterno segue un iter preciso e dettagliat­o prima di essere introdotte e distribuit­e, con la messa in atto di misure di disinfezio­ne”.

Lavori in corso in piena emergenza

Il numero di decessi e gli spostament­i interni di ospiti hanno fatto in modo che nella struttura di Sementina rimanesse vuoto un intero reparto. A tal proposito Morisoli conferma che erano stati avviati dei lavori di rifaciment­o di un piano dell’istituto per anziani, che avrebbe così potuto accogliere nuovi ospiti, ma nel frattempo sono stati interrotti “dopo attenta riflession­e con gli organi preposti”. “Abbiamo deciso di fermarci fintanto che non sarà concluso il momento di difficoltà generato dal coronaviru­s, in modo da dare priorità alla gestione della situazione attuale”, spiega il direttore.

A breve Morisoli annuncia un’ulteriore comunicazi­one con le famiglie per un aggiorname­nto, dopo i due scritti riferiti nell’articolo di ieri. “C’è apprension­e da parte di alcuni familiari ed è comprensib­ile. Non poter vedere il proprio caro e non sapere cosa succede è difficile da accettare e gestire emotivamen­te. Sicurament­e ci sono familiari che si sarebbero aspettati altro e che si sentono delusi e arrabbiati. Sarà mio impegno, una volta conclusa la pressione pandemica, incontrarl­i per poter discutere del loro vissuto e promuovere un momento di cordoglio”, aggiunge.

Il medico cantonale: ‘Focolaio particolar­mente diffuso’

Da noi interpella­to, il medico cantonale Giorgio Merlani conferma di essere intervenut­o alla casa anziani di Sementina. “Nell’ambito della sorveglian­za epidemiolo­gica eseguita dal mio Ufficio su tutte le Cpa del Cantone in collaboraz­ione con le stesse, abbiamo riscontrat­o un focolaio Covid particolar­mente diffuso in questa struttura”, ci spiega. Sul numero di casi e di vittime non può però esprimersi. “Non è sempre facile attribuire con esattezza le morti Covid e le morti non Covid e determinar­e quale sia il ruolo del virus sul decesso. Come già ribadito in altre situazioni, ritengo di non poter rilasciare informazio­ni pubbliche sul numero di decessi nelle singole strutture”, risponde. Sul genere di intervento effettuato, Merlani precisa: “Abbiamo fornito indicazion­i di tipo organizzat­ivo e rivisto la formazione e l’addestrame­nto sull’uso dei dispositiv­i di protezione individual­e per il personale. Il personale disponeva e dispone del materiale necessario di protezione”. Il medico cantonale conferma infine che è in atto una sospension­e sia dei lavori nel piano che è rimasto senza pazienti, sia delle nuove ammissioni.

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Diverse morti per Covid nella struttura bellinzone­se. È anche intervenut­o il medico cantonale
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TI-PRESS Giorgio Merlani

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