Aree di svago, strategie diverse
Zone pubbliche: c’è chi ha chiuso, c’è chi ha lasciato aperto e c’è chi ha bloccato i posteggi
Argini dei fiumi, piazze, zone ampie migliaia di metri quadrati per far correre i cani senza guinzaglio, passeggiate sulle rive del lago, parchi giochi, sentieri nei boschi e giardini pubblici sotto l’effetto del Covid 19. Nel Locarnese, per dirla tutta, non si è riscontrata una vera e propria linea di condotta comune e ogni località ha fatto il suo verso.
Ascona, ad esempio, ha deciso di bloccare i posteggi in prossimità delle zone ricreative: «Non si può più lasciare l’auto agli Angioli (vicino alla piazza) – afferma il sindaco Luca Pissoglio –. Lo stesso dicasi per i parcheggi al Lido o al Parsifal (Monte Verità). In questo modo siamo riusciti a disincentivare l’arrivo di troppe persone tutte assieme e quindi abbiamo potuto lasciare aperti gli spazi pubblici, lungolago compreso. Il sistema ha dato i suoi frutti». Per contro sono stati messi in “lockdown” i parchi giochi. «Per il posteggio agli Angioli stiamo valutando il da farsi, in base alle decisioni del Cantone sulla riapertura delle attività commerciali», aggiunge Pissoglio.
Cani senza guinzaglio, resta il ‘lockdown’
Losone, invece, ha chiuso le aree libere per gli amici a quattro zampe alla Maggia e in Canaa. Un blocco scattato in previsione della settimana pasquale, con il timore dell’afflusso di ospiti d’Oltralpe. Ma la calata dei turisti non si è verificata. Quindi ora queste aree saranno riaperte? Il sindaco Corrado Bianda: «La speranza è quella di metterle di nuovo a disposizione di cani e padroni al più presto e il tema viene affrontato settimanalmente dal Municipio. Tuttavia credo che sia importante da parte nostra un segnale per richiamare l’attenzione della popolazione sulle regole di comportamento. Il timore è quello di una recrudescenza dei contagi e preferiamo prevenire. Ovviamente se, invece, dovessero calare i casi di Covid-19, provvederemo a togliere i divieti». Bianda conclude: «Credo che la questione dovrebbe essere affrontata almeno a livello regionale, con una linea comune tra località confinanti». Anche perché occorre osservare come l’area per cani liberi di Locarno, che è annessa a quella di Losone, è sempre rimasta accessibile.
Locarno, come conferma il sindaco Alain Scherrer, ha chiuso i parchi giochi, ma anche altre strutture: «Non appena ci siamo resi conto che al Parco della Pace c’erano assembramenti poco opportuni in piena emergenza coronavirus, abbiamo agito». Chiusi pure il lido e le strutture sportive. Allentamenti in vista? «Per ora non ve ne sono. Valuteremo man mano, a seconda dell’andamento della pandemia in Ticino. Abbiamo la facoltà di decidere in tempi molto brevi; sul tema lavora un gruppo costituito in Città, proprio per far fronte ai problemi legati al virus. La prossima riunione è prevista venerdì».
Il Gambarogno punta sul buon senso
Completamente diverso l’approccio del Comune unico del Gambarogno, che si estende da Contone a Dirinella. «Aree di svago pubbliche da noi si traduce con undici parchi giochi, cinque campetti da calcio, un centro sportivo, quattro lidi comunali, diverse zone a lago e passeggiate sulle rive a Magadino e a Vira Gambarogno – illustra il sindaco Tiziano Ponti –. Per decisione cantonale, abbiamo dovuto impedire l’accesso al Centro sportivo. Per il resto era impensabile istituire dei divieti senza poi aver la possibilità di monitorare e controllare queste aree. L’opzione scelta è stata quella di lasciare la libertà ai cittadini, confidando nel buon senso di ciascuno e nella responsabilità individuale».
Manovra che si è rivelata pagante: «Pochissimi, forse uno, i casi da biasimare. Per il resto tutto ha funzionato benissimo e le regole, prima fra tutte la distanza sociale, sono state rispettate. Comunque continueremo a monitorare la situazione».
Nelle Centovalli, che ha posto limiti ben precisi soprattutto in zona Golino, nessun allentamento. Resta chiuso il parco giochi della località ai piedi di Intagna e sulle rive del fiume Melezza le restrizioni imposte per Pasqua rimangono tuttora in vigore: niente assembramenti, bagni di sole, né picnic. Di più: considerato che si sono verificati abusi – sostiene il sindaco Ottavio Guerra –, sono previsti controlli di polizia e contravvenzioni per chi non rispetterà le regole.