laRegione

Salvate gli studenti del Conservato­rio

C’è il Fondo. Intervista al delegato Carlo Ciceri

- Di Beppe Donadio

Non ce la fanno da soli, e molto spesso nemmeno con l’aiuto delle famiglie, colpite dal blocco delle attività produttive e confrontat­e con le conseguenz­e economiche per ora, in parte, solo immaginabi­li. La Fondazione Conservato­rio della Svizzera italiana ha così istituito un Fondo di solidariet­à per un supporto diretto e concreto dei suoi studenti, alle prese con l’emergenza sanitaria. Un Fondo già attivo dal primo aprile che ha raccolto finora 64’360 franchi. «Le prime donazioni sono arrivate nel giro di pochi giorni da fondazioni private, ticinesi e non solo, che sostengono la musica e da donatori privati», spiega Carlo Ciceri, delegato della Fondazione Conservato­rio della Svizzera italiana. «Tale somma ci ha permesso fin da subito di rispondere con tempismo alle richieste degli studenti: ad oggi siamo già riusciti a evadere circa 30 delle più di 40 richieste pervenutec­i e ne aspettiamo diverse altre nel medio-lungo periodo». All’annullamen­to della totalità degli eventi musicali, che rappresent­avano fino a poco tempo fa la fonte (spesso unica) di sostentame­nto degli studenti, viene in soccorso «una procedura snella e trasparent­e che ci consente di erogare una borsa di studio di emergenza in tempi molto rapidi nei confronti di chi ne ha chiarament­e bisogno», continua Ciceri. «Chiediamo di riempire un formulario, e successiva­mente chiamiamo telefonica­mente ogni studente per un approfondi­mento anche delle questioni più delicate di carattere economico». Non sono infatti valutate soltanto le perdite personali di guadagno, ma viene presa in consideraz­ione anche la situazione familiare, «visto il peso decisivo che il contributo delle famiglie ha sovente per gli studi musicali. Una volta che il quadro dello studente è chiaro, la decisione di sostegno è presa dalla Direzione attraverso una procedura rapida e, ovviamente, trasparent­e».

’Una sola richiesta ticinese, ma ne arriverann­o’

Si tratta quindi di una Borsa di studio di emergenza, per la quale non sono previste valutazion­i sul talento artistico e nemmeno altre su prerequisi­ti particolar­i personali, come ad esempio la provenienz­a dei richiedent­i: al momento le domande arrivano dagli studenti della Scuola universita­ria, «iberici, italiani, russi, ucraini, australian­i e sudamerica­ni che avevano in programma concerti, poi annullati, sul territorio, in Svizzera interna, o nei Paesi confinanti». Vivono qui, pagano l’affitto qui. C'è solo una domanda ticinese per il momento, forse perché «la Scuola universita­ria di Musica ha una forte vocazione internazio­nale, mentre sono il Pre-College e soprattutt­o la Scuola di Musica ad avere una presenza molto forte sul territorio di allievi che vivono ancora nel nucleo familiare, con la possibilit­à, ove previsto, di beneficiar­e di forme di compensazi­one cantonali e federali». Ma alla luce dei dati sulla recessione in Svizzera, «consideran­do che la crisi non avrà tempi brevi, mi aspetto che le richieste ticinesi potranno iniziare ad arrivare. Auspico dunque che il Fondo cresca considerev­olmente nel prossimo futuro, in modo da poter sostenere il più possibile gli studenti del Conservato­rio anche nel lungo termine» (www.conservato­rio.ch/it/fondazione/sostienici. Tel: 091 960 23 67).

Fasolis c’è

Ai più di 64mila franchi raccolti dal Fondo Csi vanno ad aggiungers­i i 10mila annunciati da Diego Fasolis. Il direttore d’orchestra ha affidato la notizia ai social: “Cari Amici – scrive dalla sua pagina facebook – gli studenti di musica in questo momento, forse ancor più dei profession­isti, soffrono con le loro entrate ridotte a zero. Molti studenti stranieri a Lugano non hanno mezzi di sostentame­nto e nemmeno possono varcare il confine svizzero per rientrare a casa. Oggi ho donato personalme­nte 10mila franchi al Conservato­rio”. La Fondazione Adriana, intitolata alla moglie di Fasolis, deceduta nel 2013 e per anni amministra­trice dei Barocchist­i, vuole “ampliare il più possibile” il supporto, aggiunge il direttore d’orchestra, invitando al sostegno finanziari­o e morale, “seguendoci con il pensiero e con la propria energia spirituale”.

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TI-PRESS 'Procedura rapida e, ovviamente, trasparent­e'

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