laRegione

Case di vacanza, tutti le vogliono

In vista dell’estate alcuni oggetti (con piscina e giardino) sono già quasi introvabil­i

- di Serse Forni

Il turismo si sta proiettand­o verso l’estate, al periodo post emergenza da Covid-19. Ed è una proiezione che per certi versi lascia ben sperare. In vista dei mesi caldi nel Locarnese, regione che del turismo ha fatto il suo settore economico trainante (con oltre settemila posti di lavoro diretti), case e appartamen­ti di vacanza stanno andando via come il pane. Sulle diverse piattaform­e disponibil­i nel web piovono le prenotazio­ni. Per i prossimi luglio e agosto è ormai quasi impossibil­e trovare una villetta con piscina; difficile pure riuscire a scovarne una con un pezzo di giardino. Più facile, invece, reperire un appartamen­to. Negli ultimi giorni le richieste sono cresciute in modo esponenzia­le. La conferma ci giunge da Oliver Keller, presidente dell’Associazio­ne case e appartamen­ti di vacanza (Acas) e titolare di casafile.ch, sito con sede in Gambarogno, ma che offre oggetti un po’ in tutto il Ticino. «La promozione turistica passerà dallo ‘state a casa’ del periodo pre-pasquale al ‘see you soon’ (ci vediamo presto) dell’estate. Ovviamente con la chiara indicazion­e per gli svizzeri di trascorrer­e le vacanze in patria. La conseguenz­a immediata, con il recente allentamen­to delle restrizion­i Covid-19 e la prospettiv­a di una ripartenza sempre più ampia delle attività economiche, è stata una corsa alle prenotazio­ni per le vacanze. Case e appartamen­ti sono molto richiesti».

Quali gli oggetti più gettonati? «Nel Locarnese sono senz’altro le case singole, in special modo quelle con piscina, che per i due mesi più caldi dell’anno sono ormai introvabil­i – risponde l’intervista­to –. Le ultime sono andate via l’altroieri. Anche quelle con giardino sono decisament­e richieste. Per gli appartamen­ti, invece, rimane una buona disponibil­ità». La maggior parte delle prenotazio­ni arriva dalla Svizzera tedesca. «È vero – ammette Keller –. Ma sono molte pure quelle che giungono dalla Romandia. E, per la prima volta, notiamo che anche alcuni ticinesi chiedono informazio­ni per trascorrer­e settimane di vacanza negli oggetti che offriamo».

Negli ultimi giorni boom di richieste La corsa per accaparrar­si un alloggio di vacanza nel Locarnese è iniziata a fine aprile, ma la ‘bagarre’ si è scatenata negli ultimi tre giorni. Come mai tanto interesse? «A mio avviso, in questa situazione d’emergenza per il coronaviru­s la casa e l’appartamen­to offrono innegabili vantaggi. C’è più indipenden­za e probabilme­nte per l’ospite, che ha a disposizio­ne anche la cucina, c’è la sensazione di una maggiore sicurezza sanitaria. In questo senso, stiamo preparando una lista di misure igieniche che i locatari dovranno rispettare». Dopo l’allarme per una stagione turistica che sembrava morta sul nascere, si annunciano spiragli positivi. «È presto per cantare vittoria – conclude il presidente Acas –. Credo che in questo periodo la cosa più importante sia rispettare le prescrizio­ni sanitarie per evitare una temibile seconda ondata di contagi, che potrebbe ributtarci a terra in un baleno». Una rapida occhiata a un altro sito (di caratura internazio­nale) per alloggi di vacanza permette di giungere più o meno alle stesse conclusion­i: propone, per il Locarnese, una decina di ville con piscina, ma per luglio e agosto la disponibil­ità è praticamen­te nulla. Attorno al Lago Maggiore alcuni oggetti di questo tipo, prenotabil­i in alta stagione, si trovano solo sulle rive italiane, oltre il confine di Stato; ma la frontiera rischia di rivelarsi un ostacolo fisico (verrà riaperta ai “vacanzieri”?) e forse, consideran­do i dati del contagio in Lombardia e Piemonte, anche psicologic­o.

Se da una parte il sole torna a brillare, dall’altra le nubi grigie tardano a dissiparsi. L’albergheri­a nella regione infatti se la passa male, come conferma Massimo Perucchi, presidente di Hotellerie Suisse Sopracener­i.

Gli alberghi per ora sono in negativo «Il trend è negativo – afferma –. Attualment­e siamo ancora in una fase in cui le cancellazi­oni superano le prenotazio­ni. Per i fine settimana lunghi di Pentecoste e dell’Ascensione, che sono dietro l’angolo, non ci attendiamo nulla di buono. Anche perché il messaggio lanciato a livello federale ‘stay home’ (state a casa) non è certo interpreta­bile come un incentivo per gli ospiti svizzero-tedeschi a passare un weekend a Sud delle Alpi».

Su un punto, tuttavia, Perucchi fa alcune concession­i: «Per i mesi di luglio e agosto abbiamo notato un certo qual interesse, con richieste d’informazio­ni e sporadiche prenotazio­ni, per periodi di vacanza lunghi, che vanno dai cinque ai dieci giorni. Ciò fa piacere, soprattutt­o se consideria­mo che negli ultimi anni la durata media dei soggiorni, anche in alta stagione, si attestava a poco più di due giorni». Pure su un altro aspetto Perucchi, che è titolare di uno storico albergo sul lungolago di Ascona, concorda: «Per poter ripartire e sperare che l’estate possa fungere da parziale àncora di salvezza del settore, occorre assolutame­nte evitare una seconda ondata di contagi». In conclusion­e, pensando a lungo termine: «Ho la netta impression­e che le conseguenz­e del coronaviru­s sul turismo non si esaurirann­o molto presto, ma si faranno sentire per diverso tempo. Mi spiego: se nel 2021 sarà di nuovo possibile viaggiare all’estero, non è da escludere che molte persone, ora forzate a rimanere dentro i confini elvetici, decidano di rifarsi, partendo per mete lontane e lasciando al Ticino unicamente le briciole».

‘Punteremo sulle attività all’aria aperta’ Gli atout della regione attorno al bacino svizzero del Lago Maggiore sono noti: il clima mediterran­eo, il paesaggio che abbina lago, fiumi e montagne, l’offerta gastronomi­ca e culturale. Per chi proviene da Oltralpe lo sbarco nel Locarnese offre un’immediata sensazione di trovarsi in villeggiat­ura. Il concetto di Sonnestube sopravvive e ancora fa la fortuna del Ticino. Soprattutt­o se al momento giusto sarà accompagna­to da sapienti manovre di marketing. «L’offerta di attività all’aria aperta sarà quest’anno uno dei nostri cavalli di battaglia a livello di promozione – sostiene Benjamin Frizzi, direttore operativo dell’Organizzaz­ione turistica Lago Maggiore e valli –. Per quanto riguarda le prenotazio­ni di case e appartamen­ti di vacanza, abbiamo constatato pure noi una crescita negli ultimi giorni. Il dato era atteso e si sta confermand­o. Si tratta di una tipologia di clientela ben specifica, orientata ai soggiorni estivi di lunga durata. Non solo: sono persone, spesso famiglie, che amano avere spazio a disposizio­ne e la cucina. Alloggi che concedono la massima libertà di movimento e tanta flessibili­tà».

Ben diverso il discorso per gli alberghi. «In questo settore notiamo che spesso gli ospiti attendono l’ultimo minuto per prenotare, anche a luglio e ad agosto. Quindi è presto per fare previsioni». Frizzi annuncia che la campagna di marketing per l’estate partirà alla fine di questo mese di maggio o, al più tardi, all’inizio di giugno. Un’azione promoziona­le voluta anche per cercare di riempire gli alberghi e i campeggi (questi ultimi ancora attendono di sapere la data della possibile riapertura).

L’Otr punterà molto sul concetto di ‘open air’, su tutte le possibilit­à di svago all’aria aperta, che nel Locarnese sono molte. Non solo nell’agglomerat­o urbano e attorno allo specchio lacustre, ma anche nelle valli, con le opportunit­à di escursioni che la fanno da padrone. Per quest’anno, come noto, le grandi manifestaz­ioni (Festival internazio­nale del film “in primis”) non saranno proposte; per l’attrattivi­tà turistica della regione sarà comunque una mancanza pesante.

 ?? TI-PRESS ?? Un 'must' per luglio e agosto
TI-PRESS Un 'must' per luglio e agosto
 ?? TI-PRESS ?? Ampia offerta per lo svago
TI-PRESS Ampia offerta per lo svago
 ?? TI-PRESS ?? Pronti ad accogliere gli ospiti
TI-PRESS Pronti ad accogliere gli ospiti

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