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Antenne: sistema a cascata per tutti i quartieri

La Città propone una variante di Piano regolatore

- Di Samantha Ghisla

La Città di Bellinzona vuole estendere il cosiddetto “sistema a cascata” per le antenne di telefonia mobile a tutti i suoi quartieri. Prenderà il via tra pochi giorni la procedura di informazio­ne pubblica per la modifica del Piano regolatore relativo ai 12 ex Comuni. La proposta del Municipio è infatti quella di estendere a tutta la Città quanto già in vigore dal 2017 per il quartiere Bellinzona, che tra i primi Comuni in Ticino aveva avviato la procedura per introdurre il modello “a cascata”.

Tale norma di attuazione del Piano regolatore, ricordiamo, in base a otto diversi gradi di priorità obbliga le compagnie telefonich­e a preferire la posa di antenne in zone artigianal­i e produttive. Per contro, nuovi impianti possono essere realizzati in aree vicine alle zone sensibili (poiché abitate e/o frequentat­e da bambini, anziani e ammalati), soltanto se le compagnie provano che sia stato impossibil­e trovare un’alternativ­a in luoghi più indicati. “Attraverso questa norma la Città di Bellinzona può mettere in pratica su tutto il territorio aggregato l’unica competenza residua che le spetta in materia di antenne telefonich­e”, sottolinea da noi contattato il capodicast­ero Territorio e mobilità Simone Gianini. Se da una parte i Comuni non hanno la possibilit­à di esprimersi a proposito delle emissioni elettromag­netiche (la legislazio­ne è infatti esclusivam­ente federale e la competenza delle verifiche è cantonale), dall’altra possono legiferare in modo da garantire un inseriment­o armonioso nel territorio, mitigando il fastidio immaterial­e che potrebbero recare, aggiunge il municipale. Sulla proposta di estendere la norma di Piano regolatore a tutti i quartieri, Simone Gianini sottolinea che si tratta di uno strumento di tutela territoria­le. “Già attualment­e – precisa – le compagnie effettuano delle analisi delle zone quando intendono posare una nuova antenna. Ma vista l’accresciut­a sensibilit­à della popolazion­e sul tema degli impianti di telefonia per chiarezza e parità di trattament­o è giusto estendere la norma a tutto il territorio del nuovo Comune”. Il tema in effetti è caldo, non solo perché su un fronte i contrari alla tecnologia 5G insistono per lo stop alla realizzazi­one di nuovi impianti, ma anche in ottica di “accresciut­a necessità dei cittadini – e lo si è visto proprio in questo periodo – di far capo al telelavoro e a connession­i veloci su tutto il territorio”. “L’ideale – aggiunge Gianini – sarebbe trovare un equilibrio tra queste diverse sensibilit­à e necessità”. La variante di Pr andrebbe in questa direzione, permettend­o di garantire una buona rete di telefonia e connession­e internet anche nei luoghi più discosti, prediligen­do però come detto le zone meno sensibili e – solo in assenza di alternativ­e – altre aree più delicate.

Prima la consultazi­one pubblica,

poi il messaggio in Cc

Prima di essere pubblicata, la proposta del Municipio è stata sottoposta all’esame preliminar­e del Dipartimen­to cantonale del territorio che ha dato il suo via libera. Gli interessat­i potranno consultare la documentaz­ione dal 18 maggio al 16 giugno; vista la particolar­e situazione pandemica lo si potrà fare previo appuntamen­to telefonico oppure sul sito internet della Città. In questa fase non è prevista la possibilit­à di inoltrare opposizion­e, ma solo eventuali osservazio­ni. In seguito sarà allestito il messaggio municipale da sottoporre al Consiglio comunale, la cui decisione dovrà infine ricevere l’approvazio­ne del Consiglio di Stato.

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TI-PRESS In questo modo le compagnie telefonich­e devono privilegia­re le zone industrial­i

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