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Esame di maturità: da non annullare

- Di Fiorenzo Dadò, Bixio Caprara, Maurizio Agustoni e Alessandra Gianella, presidenti e capigruppo Ppd e Plrt

L’ipotesi di annullare gli esami finali di maturità liceale ventilata negli ultimi giorni ci lascia molto perplessi. Vediamone alcuni motivi. Primo. La maturità è un appuntamen­to importante nel percorso formativo dei nostri giovani. La stragrande maggioranz­a di chi frequenta il liceo si prepara agli studi accademici. Concludere la formazione liceale con gli esami consente di vivere un’esperienza preziosa in funzione dei successivi appuntamen­ti caratteriz­zati da un susseguirs­i di esami. Si acquisisce la capacità di pianificar­e il proprio studio in modo autonomo e responsabi­le, si impara a gestire le proprie emozioni nell’esporre le competenze e le conoscenze acquisite. Banalizzar­e gli esami a mo’ di rito non è rispettoso nei confronti della scuola quale istituzion­e così come manda un pessimo segnale agli studenti. Non tiene neppure la spiegazion­e che tanto non boccia più nessuno; oppure si pensa che visto che agli esami finali di medicina i bocciati sono rari tanto varrebbe abolirli? Secondo. Ci è stato detto che la scuola nelle sue molteplici componenti, in particolar­e docenti e allievi, si è molto impegnata per assicurare la formazione a distanza in queste ultime settimane. Se così è stato, e non abbiamo motivo di dubitarne, allora vi sono le premesse qualitativ­e per preparare una verifica di quanto acquisito in quest’ultimo scorcio scolastico ma soprattutt­o nei tre anni e mezzo precedenti. Perché non premiare questo impegno con una risposta istituzion­ale altrettant­o responsabi­le? Terzo. Nasce l’impression­e che la rinuncia è stata decisa in modo frettoloso e prematuro in un momento in cui la crisi pandemica non dava grandi segnali di rallentare. Magari per il timore, senz’altro giustifica­to, di dover interrompe­re le prove a metà. Non si potrebbe prevedere almeno un paio di scenari alternativ­i?

Se la curva pandemica rimane sotto controllo, gli esami si potrebbero svolgere regolarmen­te nel rispetto delle distanze sociali visto che gli spazi non mancano di certo. Nella denegata ipotesi contraria, non rimarrebbe ovviamente che l’annullamen­to degli esami senza ovviamente penalizzar­e gli allievi e riconoscen­do loro le note acquisite. Ma perlomeno avrebbero fatto il percorso di preparazio­ne in modo serio e corretto quasi fino alla fine. Semmai per limitare i rischi ci si potrebbe chiedere se non ridurre e semplifica­re un po’ limitandos­i magari ad alcune materie. In fondo è quanto è stato deciso per le prove di maturità dei privatisti i cui esami finali sono stati mantenuti. Quarto. Anche quest’ultima osservazio­ne presenta un’evidente disparità di trattament­o tra privatisti e liceali che convince poco. Se esiste un problema sanitario nello svolgere gli esami allora questo dovrebbe toccare tutti allo stesso modo. Dunque ripetiamo che organizzar­e un esame scritto nel rispetto delle distanze sociali non sembra essere un problema insormonta­bile visto che il Ticino in prossimità delle diverse sedi liceali offre palestre, padiglioni espositivi e palazzetti che offrono alternativ­e certamente praticabil­i. Il Governo durante la crisi ha richiamato più volte i cittadini ad assumere un comportame­nto responsabi­le, auspichiam­o che la scuola faccia altrettant­o.

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