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L’Italia è off-limits per gli svizzeri

Dal 15 giugno confini liberament­e transitabi­li con Germania, Austria e Francia

- di Generoso Chiaradonn­a/Ats

Evoluzione della pandemia permettend­o, le frontiere con Germania, Francia e Austria riaprirann­o in modo totale il prossimo 15 giugno. Nulla invece è stato ancora deciso per quanto riguarda i confini con l’Italia. È un altro passo verso quella che sta diventando una nuova normalità con la quale dobbiamo forzatamen­te convivere ancora a lungo: limitazion­i alla libertà di movimento, distanze sociali e misure igieniche accresciut­e. L’immimente riapertura delle frontiere con tre dei quattro grandi vicini della Svizzera, lo ha annunciato la consiglier­a federale Karin Keller-Sutter in una conferenza stampa a Berna.

La data del 15 giugno per la riapertura delle frontiere e il ritorno al regime di Schengen con i tre Paesi vicini – già anticipata martedì dai media tedeschi – è stata quindi confermata dalla ministra di Giustizia e Polizia, che ha avuto colloqui telefonici con i colleghi tedeschi, francesi e austriaci.

Keller-Sutter ha dichiarato che la decisione è stata presa di concerto con i ministri dell’Interno di Berlino, Vienna e Parigi. La Francia, la Germania e l’Austria si trovano attualment­e in una fase di deconfinam­ento e presentano una situazione epidemiolo­gica simile alla Svizzera. Il Consiglio federale preciserà i dettagli di questa riapertura nella sua seduta del 27 maggio, ha aggiunto.

Ancora presto aprire verso sud

Per uno sblocco del confine con l’Italia non esiste invece ancora nessun orizzonte temporale, ha precisato Keller-Sutter. Ieri mattina il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer, rispondend­o a una domanda in una conferenza stampa a Berlino, aveva affermato che “Francia, Austria e Svizzera ritengono che sia ancora troppo presto per aprire le frontiere con Italia e Spagna, perché sono Paesi molto colpiti dal coronaviru­s”. Keller-Sutter ha aggiunto che anche la vicina Penisola è consapevol­e della situazione più difficile in cui si trova rispetto a quella delle altre nazioni vicine. Anche la libertà di movimento all’interno dello stesso Paese è ancora limitata. Il Dipartimen­to federale di giustizia e polizia è tuttavia in contatto con Roma, ha aggiunto la consiglier­a federale. Ma, secondo Keller-Sutter, al momento è difficile dire quando riaprirann­o le frontiere con l’Italia. Questa questione sarà sicurament­e riesaminat­a in vista della terza fase di allentamen­to delle misure.

Allentamen­ti per coppie binazional­i

Nel frattempo, saranno elaborate soluzioni specifiche e reciproche per quanto riguarda le coppie binazional­i non sposate, nonché persone con proprietà abitative in Svizzera, ha aggiunto la ministra di Giustizia e Polizia. Non appena tali soluzioni saranno state trovate, la Segreteria di Stato della migrazione informerà i media e la popolazion­e.

Colloqui sono tuttora in corso con Germania, Austria e Francia e già nei prossimi giorni potrebbero esserci degli allentamen­ti in questo senso. Rimane tuttavia vietato il turismo degli acquisti, ha sottolinea­to Keller-Sutter.

A una domanda di un giornalist­a se la Svizzera non rischia di essere la meta gettonata di lavoratori dei Paesi vicini in crisi una volta riaperte le frontiere, la consiglier­a federale ha assicurato che il Consiglio federale osserverà attentamen­te il fenomeno. Ma anche la Confederaz­ione si trova in una situazione difficile a causa dell’epidemia di Covid-19.

Inoltre, nel mercato del lavoro, la domanda dipende dai bisogni dei datori di lavoro. Da parte svizzera, si è puntato molto sulle misure di accompagna­mento alla libera circolazio­ne delle persone e le prestazion­i transitori­e, ha aggiunto Keller-Sutter, precisando che l’8 giugno verrà reintrodot­to l’obbligo di annuncio dei posti vacanti.

Norman Gobbi: ‘Estate in montagna o al lago’

«Non è previsto un ritorno alla libertà di movimento a cavallo della frontiera italo-svizzera entro questa estate», afferma da noi contattato Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato e direttore del Dipartimen­to istituzion­i, che ricorda comunque che il confine in queste settimane «è sempre rimasto aperto ai lavoratori frontalier­i». «Non bisogna dimenticar­e che in Italia le limitazion­i agli spostament­i individual­i – a causa dell’epidemia – sono ancora molto restrittiv­e, tanto che non ci si può spostare liberament­e da una regione all’altra», continua Gobbi. «In questi mesi sono state comunque concesse deroghe a coloro che avevano situazioni familiari particolar­i da una parte all’altra del confine, ma fino a quando il problema sanitario in Italia non sarà normalizza­to bisognerà usare il principio di prudenza». Gobbi conclude con una battuta per riassumere la situazione. «Diciamo che quest’anno l’estate al mare è meno probabile di quella al lago o in montagna. E non è per forza un male, vista la situazione economica, se si spenderà qualche franco in più da questa parte del confine».

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE Frontiere, le prossime tappe

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