Esami di maturità, l’annullamento è ufficiale
Il governo segue il Decs. Plr e Ppd su tutte le furie
Adesso è ufficiale: per quest’anno in Ticino gli esami di maturità alle scuole del Medio superiore sono annullati. L’indirizzo del Dipartimento educazione, cultura e sport era noto da tempo (cfr. edizione del 30 aprile). Tanto da portare Manuele Bertoli, direttore del Decs, a dire che il tutto sarebbe stato formalizzato a maggio. La parola fine è stata messa ieri dal Consiglio di Stato, con una posizione che, ricorda l’Esecutivo, il Ticino “condivide con molti altri Cantoni, tra cui Zurigo, Berna, Basilea, Vaud e Ginevra”. Questo annullamento “eviterà uno spostamento di giovani per sottoporsi a un esame che ordinariamente è previsto per sole 5 delle 14 discipline di maturità e che può senza particolari problemi essere sostituito da una valutazione più globale da parte dei docenti”. Lo svolgersi di questo esame, scrive ancora il Consiglio di Stato, “avrebbe esposto il Cantone a un rischio concreto qualora tra qualche settimana la loro tenuta, già oggi problematica, fosse divenuta impossibile a seguito del peggioramento della curva pandemica”. Ciò detto, nelle Direttive per la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 aggiornate definitivamente dal Decs trovano spazio dei ‘tempi supplementari’ per quanto concerne le scuole del postobbligatorio, riguardanti gli allievi che hanno mostrato difficoltà durante le lezioni in presenza. Per loro, per chi presentava appunto “difficoltà tali da poter compromettere l’esito dell’anno scolastico”, il Decs ha deciso che “sarà data la possibilità di partecipare a prove sommative (verifiche) supplementari effettuate secondo modalità definite dalla direzione scolastica”. Tale principio è valido anche per coloro che “in base alle note conseguite non soddisfano le condizioni per l’ottenimento dell’attestato di maturità, ai quali sarà data la possibilità di sostenere degli esami ordinari”. Tutto questo, confermando quanto deciso dal Consiglio federale, non tocca però gli esami per le Scuole medie superiori preparatorie alla maturità private. Che restano fissati nel calendario: “A differenza di quel che accade per i licei cantonali, chi si presenta all’esame da privatista non dispone di note scolastiche convalidate, poiché la pagella per questi allievi può riportare soltanto le note conseguite agli esami”, spiega l’Esecutivo. Esami che si terranno quindi, pure se “in forma parzialmente ridotta”.
Caprara (Plr): ‘Le motivazioni sono frottole’
Dadò (Ppd): ‘Sembra una presa in giro’ È caduto nel vuoto, quindi, l’appello rivolto da Plr e Ppd (cfr. edizione di ieri e sotto la risposta di Bertoli) per evitare questo annullamento. Ciò non toglie che la delusione, per dirla con un eufemismo, sia molta. Il presidente liberale radicale Bixio Caprara, da noi raggiunto, va all’attacco: «Sono contrariato e deluso da questa decisione, la deploro profondamente. Le questioni sanitarie addotte sono frottole: lo spostamento? Si è detto che può avvenire sui mezzi e basta indossare la mascherina. Le distanze sociali? Si sarebbero potuti svolgere nelle palestre o nei palazzetti, rispettandole. Ma di cosa stiamo parlando?». Per Caprara questa decisione «colpisce dei ragazzi al liceo che, nella stragrande maggioranza dei casi, vogliono proseguire gli studi. La maturità è un momento molto importante nel quale per la prima volta sono confrontati con un esame impegnativo, altro che un rito…». Il presidente del Plr ne ha soprattutto per il Decs: «È sempre la solita storia, parte lancia in resta con un approccio verticistico senza mai considerare altre opinioni, non c’è mai un pensiero laterale e mi dispiace molto». La responsabilità è «di tutto il governo», annota. Per poi rincarare: «Mi lamento, e biasimo, che lascino la scuola in mano a un consigliere di Stato solo considerando che è uno dei pochi temi di esclusiva competenza cantonale. Mi aspetterei sicuramente un’attenzione condivisa da tutto il collegio». Ed è al vetriolo anche la reazione del presidente del Ppd Fiorenzo Dadò, che alla ‘Regione’ spiega come «questa decisione sembra una presa in giro: si mandano docenti e ragazzi a scuola perché per il Decs non c’è problema, poi non si possono fare gli esami di maturità perché c'è il rischio di infettarsi. Prendo atto con molto dispiacere che per il Decs gli esami di maturità sono un orpello decorativo».