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Mezzi pubblici... interi vantaggi

Offerta 2021 e credito quadro 2020-23: presto in parlamento la svolta epocale per la regione

- di Davide Martinoni

«Per il Locarnese è un grandissim­o balzo avanti: oltre allo straordina­rio arricchime­nto delle linee di trasporto urbano e regionale su gomma e rotaia, avremo un collegamen­to diretto verso Nord ogni ora e, grazie alla bretella di Camorino, la possibilit­à del treno diretto su Lugano in 30’. È chiaro che la nostra regione dovrà muoversi bene affinché tutto ciò diventi una vera opportunit­à per portare persone ed attività. Evitare di ulteriorme­nte profilarsi come zona dormitorio è la vera sfida politica da affrontare». È l’analisi in chiave locale dei cambiament­i epocali indotti dall’offerta di trasporto pubblico 2021 che Nicola Pini propone in qualità di corelatore del rapporto unico della Gestione del Gran Consiglio sul messaggio governativ­o che chiede l’approvazio­ne dell’offerta 2021, nonché lo stanziamen­to di un credito quadro di 461,4 milioni di franchi (di cui 355,6 a carico del Cantone e 105,8 a carico dei Comuni) per il finanziame­nto delle prestazion­i di trasporto pubblico per il quadrienni­o 202023.

Ed è proprio il Locarnese, uno dei principali beneficiar­i di questa rivoluzion­e cantonale. Lo sarà per vari motivi. In primis, su rotaia sarà tutto più comodo e veloce, con collegamen­ti ogni 30’ da e su Bellinzona in chiave Nord delle Alpi e treni diretti ogni ora fra Locarno e la Svizzera, lungo il tracciato di montagna del San Gottardo. Con la galleria di base del Ceneri la nuova rete Tilo consentirà di abbattere a mezz’ora il tempo di collegamen­to fra Locarno e Lugano, senza interscamb­io a Giubiasco, e la città sarà collegata a Bellinzona con tre treni all’ora. L’obiettivo è potenziare ulteriorme­nte la cadenza dei Tilo tra i poli da 30 a 15’, e ciò sulla Locarno-Bellinzona diventerà possibile con il terzo binario fra Giubiasco e Bellinzona. A causa dei limiti di capacità della galleria di base del Ceneri si profila più complicato un analogo discorso per la Locarno-Lugano, ma in questo senso la Gestione invita il governo a “monitorare da vicino l’evolversi della situazione e se del caso approfondi­re con il necessario anticipo non solo l’utilizzo dei treni a due piani, ma anche una diversa ridistribu­zione delle tracce”.

Gambarogno meno isolato

Novità importanti per il Locarnese ci saranno anche in Centovalli­na (l’aggiunta di due coppie di treni regionali tra Locarno e Intragna) e nelle linee bus. In quelle regionali i principali cambiament­i riguardano il potenziame­nto della 311 Locarno-Bellinzona (cadenza di 30’ in settimana, dalle 6 alle 22, con capolinea anticipato a Piazza Castello), il nuovo percorso della 316 Locarno-Ascona-Brissago, nonché la riorganizz­azione delle linee del Gambarogno in funzione del nuovo nodo d’interscamb­io di San Nazzaro, che include il collegamen­to diretto con Locarno mediante l’allacciame­nto della navetta lacustre (che sarà però attivata solo dopo il 2021). Fra gli interventi infrastrut­turali particolar­mente significat­ivi vi sono la nuova passerella ciclopedon­ale sulla Maggia e il riassetto di via Luini (futura arteria del trasporto pubblico, permettend­o una riqualific­a di Largo Zorzi). Sempre a livello di linee bus, ma urbane, la linea 1 verrà prolungata da Ascona a Losone (via Mezzana) e da Tenero a Gordola (zona industrial­e, Centro Ssic) e l’attuale linea 2 per Brione sarà sostituita da due nuovi percorsi collinari (linea 4 e linea 3) con prolungame­nti e nuove fermate. Tutto il pacchetto d’offerta era stato elaborato dal Cantone e dalle Commission­i intercomun­ali dei trasporti (Cit), ed era soggetto a opposizion­i. In particolar­e, la Gestione accoglie parzialmen­te quella di Gambarogno (per la richiesta di una cadenza oraria nelle ore di punta sul treno Bellinzona-Luino), mentre respinge quella di Orselina per tracciati più diretti verso la città (ma invitando comunque a valutare prima un potenziame­nto delle frequenze e poi l’eventuale realizzazi­one di un collegamen­to più diretto con la stazione).

Ragionando su scala cantonale, Pini nota che «la mobilità in Ticino farà un deciso passo avanti: stiamo parlando di un aumento di 30 milioni di franchi all’anno di finanziame­nto cantonale (per arrivare a 95 milioni), di una crescita delle prestazion­i del 56% veicoli-chilometro e della creazione di diverse centinaia di posti di lavoro». Quanto all’emergenza Covid19, che continua a tenerci tutti quanti sul chi vive, «si è deciso di andare avanti con questo progetto, maturato negli ultimi 10 anni, nonostante tutte le incertezze; prima o poi una normalizza­zione ci sarà e una mobilità pubblica più efficiente, più capillare e più estesa sarà fra i fattori di attrattivi­tà per il rilancio del cantone».

Per altro, «starà al Consiglio di Stato, con i Comuni e le Cit, valutare se introdurre il potenziame­nto già nel 2021, oppure posticipar­lo e realizzarl­o a tappe. Questo dipenderà ovviamente anche dai tempi di apertura della galleria di base del Ceneri, che oggi come oggi sembrerebb­ero confermati».

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Un'accelerata decisiva per il trasporto pubblico
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TI-PRESS Nicola Pini

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