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Fra episodi controvers­i e successo commercial­e

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Vestiti di marca, soldi, disillusio­ne nei confronti del futuro e allo stesso tempo desiderio di riscatto sociale. E poi naturalmen­te sesso e droga, ma anche senso di solitudine e attaccamen­to alla famiglia. I temi di canzoni come ‘Cose in testa’ e ‘Da solo’ – ascoltabil­i sul canale YouTube del collettivo 404ent – sono gli stessi degli altri interpreti della Trap, declinati in un’ottica più locale. Gusto musicale a parte, non è la prima volta che la Trap finisce sotto i riflettori per presunti legami con la violenza. In Ticino, il caso più recente è dello scorso novembre, quando quattro giovani amanti della Trap fra i 16 e i 20 anni sono stati arrestati per aver puntato una pistola soft-air contro un coetaneo (anch’esso sotto inchiesta) per ragioni legate allo spaccio di droga. Nel 2017 a far scalpore fu la vicenda del concerto annullato all’allora discoteca Wknd di Lugano di Bello Figo, controvers­o performer italiano. A finire nei guai furono due ventenni luganesi autori di volantini di minaccia (con tanto di simbologia di estrema destra) affissi all’esterno del locale, che ne ricavarono due decreti d’accusa per coazione.

Innumerevo­li poi le canzoni finite nel mirino per i loro contenuti. Il genere derivato dall’Hip Hop appare però più in salute che mai, nonostante le polemiche: nel sofferente panorama musicale italiano gli artisti Trap sono fra i pochi che riescono ancora a certificar­e album e singoli, macinando centinaia di migliaia fra vendite e ascolti. E con un pubblico prevalente­mente di giovanissi­mi. Come lo sono i coinvolti nei fatti di Pregassona e come lo erano gli adolescent­i morti nella tragedia di Corinaldo, dove il dicembre scorso avrebbe dovuto esibirsi il re del genere: Sfera Ebbasta. Una serata sfumata a causa di un’incidente e che per l’ennesima volta ha fatto parlare della Trap in termini purtroppo non positivi.

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