laRegione

Cst, filtra un po’ di luce dai cancelli

Bixio Caprara sull’apertura ‘per gradi e con rigoroso rispetto del concetto di protezione’

- Di Marzio Mellini

I cancelli non sono ancora stati aperti, e le misure di protezione della salute al suo interno restano restrittiv­e, rigorosame­nte fedeli alle direttive emanate dalle autorità federali e cantonali. Tuttavia uno spiraglio di luce filtra, attraverso le porte del Centro nazionale di Tenero, fulcro dello sport in senso lato. Seppur per gradi, il Cst sta tornando ad accogliere atleti (di punta) e allenatori, in un processo lento avviato lunedì con l’ingresso di delegazion­i delle federazion­i di nuoto, sci freestyle e ginnastica artistica. «Tornare a vedere nuotatori in piscina e atleti che si allenano al centro è di grande conforto, sul piano psicologic­o», conferma Bixio Caprara, direttore di una struttura che ha ripreso l’attività, pur senza aver aperto i battenti al pubblico e alla maggior parte dei corsi che è solita ospitare di questi tempi. «I cancelli non li abbiamo ancora aperti – precisa Caprara –. Il Cst è a disposizio­ne solo ed esclusivam­ente delle federazion­i che sono in regola con il protocollo legato alla salute e con il concetto di protezione che abbiamo elaborato per il Centro, debitament­e approvato». Per essere chiari, quindi, «il Cst non è aperto al pubblico, bensì solo alle federazion­i autorizzat­e».

Attesa per il 27 maggio

Un ulteriore passo verso la ‘normalizza­zione’, ammesso che di normalità sia lecito parlare, lo si potrà semmai fare dall’8 giugno. «Attendiamo con ansia la seduta del Consiglio federale del 27 maggio, una data cruciale per le sorti (anche) dello sport, la cui ripresa potrebbe ricevere nuovi impulsi a partire dall’8 giugno. A fine mese ne sapremo di più sui mesi estivi, per quanto riguarda anche i campeggi, per esempio. Al momento restano chiusi. Il centro è stato svuotato dei campi scolastici tradiziona­li, che solitament­e ospitiamo nei mesi di maggio e giugno».

Lavori in corso, quindi. Nel rigoroso rispetto di severe normative sanitarie. «Sono in discussion­e parecchie situazioni. Le federazion­i stanno riprogramm­ando l’intera stagione, non è stato ancora chiarito tutto circa la ripresa delle attività e di certi campionati. Si cerca di capire come muoversi. È un “work in progress”, ogni giorno c’è qualcuno che chiede, che si fa avanti. Verifiche sono continuame­nte in corso».

Nuoto, freestyle e ginnastica hanno preso possesso delle strutture del Cst. Almeno parzialmen­te. «Abbiamo ricomincia­to, sì, ma molto lentamente. Adottiamo misure molto restrittiv­e: le camere vengono occupate individual­mente, l’uso degli spogliatoi è vietato, ciascuno fa la doccia nella propria camera, la mensa è occupata solo da una sessantina di posti, anche se sarebbe pronta a ospitarne quattro volte tanto. È in vigore una serie di limitazion­i molto restrittiv­e secondo un concetto di protezione adottato anche da noi per il

Centro stesso. Da lunedì ospitiamo tre federazion­i forti di un concetto di protezione e di sicurezza approvato dal gremio costituito dall’Ufficio federale dello sport, dall’Ufficio federale della Sanità pubblica e da Swiss Olympic. Hanno potuto riprendere l’attività previa presentazi­one di un protocollo che contempla le specificit­à della propria disciplina di riferiment­o».

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TI-PRESS/CRINARI Aperto solo per pochi, per il momento
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TI-PRESS/CRINARI Noè Ponti ha ripreso l'attività in piscina

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