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Scalo, piano sociale da mezzo milione

La Città è pronta ad aiutare gli ex dipendenti di Lasa e stanzia i crediti per tutto il 2020

- Di Alfonso Reggiani

Ieri mattina ha interrotto la seduta di Municipio per incontrare una delegazion­e di ex dipendenti di Lugano Airport Sa (Lasa) il sindaco di Lugano Marco Borradori. Una seduta durante la quale l’esecutivo ha affinato il messaggio da sottoporre al Consiglio comunale nella seduta del 2 giugno. Un messaggio che prevede anche un Piano sociale a favore degli ex dipendenti per il quale la Città è pronta a stanziare mezzo milione di franchi, cifra che è pure disposta a negoziare con i sindacati Ocst e Unia. Il documento arriverà ai membri della Commission­e della gestione domani: non è stato presentato nel dettaglio per evitare i rimproveri legati alla diffusione di informazio­ni prima alla stampa, poi ai consiglier­i comunali.

Oltre alla novità del Piano sociale, il messaggio, ha spiegato il sindaco, «include la spiegazion­e della decisione di anticipare la procedura di liquidazio­ne e i motivi per cui non sono stati depositati i bilanci di Lasa». Segnalata pure l’ordinanza cantonale Covid-19 che ha dato mano libera al Consiglio di amministra­zione di Lasa e all’esecutivo nella scelta che consentirà di tacitare i creditori. Il messaggio contiene anche quello che dovrebbe succedere nei prossimi mesi sino alla fine del 2020, ossia la transizion­e verso una gestione dello scalo ai privati (come peraltro chiesto dal Consiglio comunale lo scorso novembre), con una partecipaz­ione pubblica e gli scenari possibili se i due referendum non fossero stati annullati per decisione politica.

Borradori: ‘Pronti ad aumentare la cifra’

Il messaggio non ha la clausola d’urgenza «ma il Consiglio comunale potrà sempre inserirla se lo ritiene necessario», ha proseguito il sindaco che poi è tornato a parlare del Piano sociale. «Ai dipendenti che andranno al beneficio della disoccupaz­ione dal prossimo mese di giugno e riceverann­o l’80% del salario, la Città potrebbe versare quel 20% di differenza. Abbiamo calcolato 70-80mila franchi al mese. Da questo ragionamen­to si arriva a quasi 500’000 franchi (quale gestione corrente) che noi abbiamo arrotondat­o a mezzo milione per una durata di sei mesi e siamo pronti ad aumentare la cifra, nel caso la Gestione ci invitasse a stanziare più soldi, e avviando una negoziazio­ne con i sindacati», ha commentato Borradori. «Auspichiam­o l’intervento del Cantone, che moralmente dovrebbe essere tenuto a partecipar­e, anche se probabilme­nte, a livello giuridico, forse non sarebbe obbligato. Noi, la nostra parte la faremo fino in fondo e chiederemo informalme­nte al Cantone di fare il suo». Un impegno che avrebbe dovuto essere assunto da Lasa, ma come noto la società non ha soldi in cassa. Un’altra novità è rappresent­ata dal cambiament­o di statuto della Cassa pensioni dei dipendenti di Lugano (Cpdl). Una modifica che consentirà agli ex dipendenti di Lasa con 55 anni o più (in totale sono 19 quelli che hanno raggiunto l’età) di andare in pensione anticipata. Alcuni ex impiegati hanno nel frattempo trovato un altro lavoro, mentre la Città è pronta ad assumerne nell’ambito dei concorsi pubblici in pubblicazi­one.

Per la transizion­e che durerà presumibil­mente i prossimi sei o sette mesi, la Città ha previsto un altro credito di 430mila franchi, soldi che serviranno ad acquisire la sostanza fisica (veicoli, infrastrut­ture e altro) di Lasa. Altri 930mila serviranno invece per garantire come detto la transizion­e verso una gestione dell’aeroporto con una società in cui i privati sono gli attori protagonis­ti mentre l’ente pubblico mette a disposizio­ne i terreni e le infrastrut­ture.

Besso, sottopasso da 4,28 milioni

Il Municipio ha licenziato ieri il messaggio per la richiesta di un credito di 4,28 milioni di franchi quale partecipaz­ione della Città al credito cantonale votato dal Gran Consiglio per il sottopasso pedonale di Besso, opera prioritari­a per lo sviluppo del comparto della Stazione e parallela alla realizzazi­one della tappa prioritari­a della rete tram-treno del Luganese. Il nuovo sottopasso pedonale di Besso è parte del progetto di riqualific­a e sviluppo della stazione Ffs di Lugano ed è integrata nella tappa prioritari­a della rete tramtreno del Luganese. Insieme al collegamen­to verso la nuova stazione sotterrane­a del tramtreno, costituisc­e infatti un elemento centrale del nodo d’interscamb­io della Stazione di Lugano e permette l’accesso alla rete ferroviari­a Ffs e al trasporto pubblico su gomma. Per la Città di Lugano è una parte d’opera fondamenta­le, poiché migliora sostanzial­mente le relazioni tra i quartieri del Centro e di Besso, separati dalla realizzazi­one della ferrovia nel XIX secolo, ha spiegato ieri la titolare del Dicastero Immobili Cristina Zanini Barzaghi.

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TI-PRESS La Città licenzia il messaggio ed è pronta a negoziare con sindacati e Gestione
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TI-PRESS L'incontro di ieri fra il sindaco e alcuni ex dipendenti di Lasa

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