I Cantoni: test del Covid-19 sul conto delle casse
I direttori della Sanità chiedono maggiore equità
Berna – I tamponi per verificare la positività alla malattia Covid-19 devono essere finanziati dall’assicurazione malattia di base ed esonerati dalla franchigia. Lo ha chiesto ieri la Conferenza delle direttrici e direttori cantonali della Sanità (Cds), riunita in assemblea plenaria a Berna. Per i responsabili cantonali è una questione di equità, ritenendo “incomprensibile” che i test siano coperti dalle casse malattia solo per una parte dei pazienti. lasciando di conseguenza altri assicurati nell’obbligo di pagare la franchigia e partecipare ai costi.
Da fine aprile le misure restrittive sono state allentate gradualmente e i Cantoni sono obbligati a tracciare ogni nuova infezione per prevenirne la diffusione. Si tratta di un compito “molto impegnativo in termini di mezzi e di risorse umane investite”, ha sottolineato la Cds. “Chiediamo che l’assicurazione di base finanzi tutti i test e che questi siano esentati dalla franchigia – ha detto la presidente Heidi Hanselman –. In caso contrario, c’è il rischio che le persone potenzialmente infette non facciano il test per motivi finanziari”. Per quanto riguarda la copertura dei costi sostenuti dagli ospedali, i direttori cantonali della Sanità hanno ribadito che la Confederazione dovrà contribuire “poiché gran parte di queste perdite sono state causate dal divieto di interventi elettivi, pronunciato in via provvisoria dal Consiglio federale”.
L’assemblea ha poi eletto Lukas Engelberger, direttore della Sanità di Basilea Città, alla presidenza della Cds e la vodese Rebecca Ruiz alla vicepresidenza.