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La cura del cancro alla prostata per il Covid-19

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Essere in cura contro un cancro alla prostata potrebbe proteggere dal Covid-19. Infatti i malati di tumore prostatico trattati con farmaci che inibiscono gli effetti degli ormoni sessuali maschili (terapia di deprivazio­ne androgenic­a, Adt) avrebbero meno probabilit­à di contrarre il SarsCoV-2, secondo uno studio dell’Istituto oncologico di ricerca (Ior) e dell’Istituto di ricerca in biomedicin­a (Irb) di Bellinzona che è stato appena pubblicato sulla rivista ‘Annals of Oncology’. Se altre ricerche dovessero confermare questi riscontri, anche agli uomini senza cancro alla prostata, ma ad alto rischio di coronaviru­s, si potrebbe prescriver­e la cura per un periodo limitato così da prevenire l’infezione, mentre in quelli contagiati la si potrebbe utilizzare per ridurre la gravità del decorso della malattia. Fino a nuovi studi clinici, comunque, le conclusion­i non sono da considerar­e definitive e questo genere di trattament­i non può essere usato nella pratica quotidiana.

Proprio per rispondere a questo quesito scientific­o e mettere a disposizio­ne della popolazion­e ticinese una cura innovativa contro il Covid-19, “lo Iosi promuove uno studio che presto sarà sottomesso al Comitato etico cantonale con un farmaco che potrebbe bloccare la porta d’entrata del virus Sars-CoV-2 nella cellula (proteina Tmprss2), sperando quindi di ridurre così la replicazio­ne virale, la durata della malattia e la gravità dei sintomi”, precisa il primario. Lo studio denominato Covid_enza, ideato e svolto interament­e in Ticino, è frutto di una collaboraz­ione tra diversi attori sanitari tra cui Eoc, Iosi, Irb, Ior, Ordine dei medici del Cantone Ticino (Omct) e Cardiocent­ro. Non appena possibile lo studio sarà divulgato e i pazienti interessat­i potranno annunciars­i attraverso i Checkpoint Covid-19 o il proprio medico (a coordinare lo studio è il Dott. Pereira Mestre Ricardo di Iosi e Omct).

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