‘Garanzie: quanti ne hanno fatto un uso distorto?’
Interrogazione Udc al Consiglio di Stato
È previsto un sistema di monitoraggio delle aziende con sede sul territorio ticinese alle quali “sono stati concessi fondi garantiti da fideiussioni per accertarsi che li abbiano utilizzati secondo gli intenti del Consiglio Federale?”. È una delle domande che i deputati democentristi Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati pongono al Consiglio di Stato sul possibile uso distorto, illegale dei crediti garantiti dalla Confederazione, destinati, nelle intenzioni di Berna, alle ditte che hanno difficoltà di liquidità a causa del Covid-19 (vedi anche pagina 2). “Questo meccanismo così semplice, sicuramente avrà attratto anche molti ‘furbetti del quartierino’ che, con degli escamotage, avranno incassato sì i soldi destinati a sostenere la propria azienda, ma per dirottarli magari sui propri conti privati o per utilizzarli diversamente dallo scopo indicato · scrivono Galeazzi e Soldati nell’interrogazione presentata per il gruppo Udc in Gran Consiglio .·Vi è da chiedersi: Berna a chi si rivolgerà alla fine per recuperare queste perdite? Ovviamente al cittadino che paga le tasse in Svizzera e all’economia seria che, rispettando le regole, è rimasta a lottare sul territorio per uscire dalla crisi”. Al Consiglio di Stato i due parlamentari domandano fra l'altro “quante imprese individuali, società di persone o altre persone giuridiche” hanno chiesto crediti bancari garantiti dalla Confederazione, quante di queste “non hanno riaperto e hanno chiuso per sempre”, come si intendono recuperare le somme elargite e quante denunce sono state presentate al Ministero pubblico cantonale “aventi per oggetto reati commessi e abusi in relazione alle fideiussioni solidali?”.