Colazione da Riva ‘Rivoglio il ghiaccio’
Smessi i panni del difensore, ha indossato quelli del pasticciere. Per una buona causa.
È una levataccia per Elia Riva. Per una volta lontano dal ghiaccio, il difensore bianconero si è improvvisato pasticciere per la campagna #ForzaLuganoForza, arrivata alla sua quarta tappa: stavolta, in collaborazione con un suo sponsor, la pasticceria Bignasca, l’Hc Lugano ha regalato oltre 100 ‘gipfel’ alla Fondazione Otaf, nei centri di Sorengo e Massagno. Un gesto, quello fatto dal club bianconero, per esprimere un grazie per l’enorme lavoro quotidianamente svolto nei confronti delle persone disabili, molte delle quali sono bambini. «Un segno molto apprezzato, soprattutto in un momento così delicato: sono gesti che lasciano il segno, grazie di cuore», sono le parole del direttore dell’Otaf Roberto Roncoroni.
«Non sono certo un pasticciere, ma mi sono impegnato al massimo per far sì che i cornetti riuscissero bene» dice, dal canto suo, il ventiduenne ticinese. «E sono molto contento di aver potuto regalare un sorriso a tutti questi ragazzi».
Come per tutti, del resto, gli ultimi mesi sono stati molto particolari anche per gli hockeisti. Fermati sul più bello dopo il derby con l’Ambrì, alla vigilia dei playoff, prima di un lungo periodo di quarantena. «Ho vissuto questi ultimi mesi in modo molto tranquillo, essenzialmente tra le mura di casa – spiega Riva –. Mi sono allenato intensamente da solo, ma da inizio settimana ho potuto infine riprendere ad allenarmi anche con la squadra. Avevo veramente tanta voglia di incontrare nuovamente i compagni e condividere le fatiche con loro. Ci hanno suddivisi in gruppetti da 3 fino a 5 giocatori, e non è facile, molte cose non possiamo ancora farle, ma ci si adegua».
Virus e decreti permettendo, si avvicina anche il momento in cui potrete finalmente rimettere i pattini ai piedi: «Assolutamente sì, non vediamo l’ora... Intanto, però, così stanno le cose. E dobbiamo fare quello che ci dicono, ma naturalmente ci auguriamo tutti che questo periodo passi velocemente e che si possa tornare a una vita il più possibile normale e alle nostre vecchie abitudini».
Nel frattempo l’hockey si è aggiornato e i club, riuniti in assemblea, hanno preso nuove decisioni che vanno a toccare lo svolgimento del nuovo campionato. «Può esser sicuramente una formula interessante, in un periodo in cui tutte le società hanno problemi finanziari. Ma potrebbe esserlo soprattutto per le squadre di B che ambiscono a una promozione, e che vincendo il titolo hanno l’opportunità di salire direttamente nel massimo campionato. Personalmente, però, trovo che la retrocessione sia una cosa che faccia parte della realtà del nostro hockey, in cui si è sempre dovuta tenere alta l’attenzione per non correre il rischio di venir relegati». L’ultima notizia in ordine di tempo, però, è la conferma sulla panchina bianconera di Serge Pelletier e dei suoi due assistenti, Rob Cookson e Paul DiPietro. «E sono molto, ma molto contento che sia rimasto – conclude il giovane difensore ticinese –. Da quando è arrivato, Serge mi ha dato tanta fiducia; l’anno scorso non ho avuto un buon inizio di stagione, poi invece da quand’è arrivato lui ho ritrovato me stesso. Pelletier ha sempre creduto nelle mie capacità, dandomi molto spazio sul ghiaccio. E adesso non vedo l’ora di poter tornare a lavorare sul ghiaccio con lui».