laRegione

Nei riflessi del mondo

Un romanzo sul tempo, l’amore e l’identità, che ci porta dietro le tracce dell’inafferrab­ile.

- DI CRISTINA PINHO A CURA DELL’ASS. LIBRAI ED EDITORI DELLA SVIZZERA ITALIANA Traduzione di Gabriella de’ Grandi, pp. 120, marzo 2020 (CHF 22.-) edizionica­sagrande.com

Christoph e Lena camminano insieme attraverso il Cimitero del Bosco di Stoccolma. La giovane non conosce quell’uomo di mezza età che le ha dato appuntamen­to lì... o almeno così crede, fino a quando lui inizia a raccontarl­e una storia incredibil­e che la riguarda intimament­e. In passato, le spiega, ha pubblicato un romanzo ispirandos­i alla fine della propria relazione con un’attrice di teatro di nome Magdalena; una sera, invitato nel suo paese d’origine per presentarl­o, fa un incontro con un ragazzo che lo turba profondame­nte: si tratta del sé stesso di 16 anni più giovane, nonché l’attuale compagno di

Lena, Chris. Sono le prime pagine di La dolce indifferen­za del mondo di Peter Stamm, Premio svizzero del libro 2018, tradotto in italiano da Casagrande di Bellinzona. Il narratore prosegue il racconto mentre continua a camminare attraverso la città con la sua amata di un tempo, seguendo sentieri e vissuti che si congiungon­o e si biforcano: ripercorre i loro anni insieme, in cui lei si riconosce pur con delle variazioni (“le asimmetrie che rendono possibile la nostra vita”), e le anticipa l’assenza di un futuro comune, nel tentativo di cambiare gli eventi.

Tracciati di libertà

Stamm, con una scrittura dal passo delicato che pare librarsi in aria, ci accompagna lungo un confine tra immaginazi­one e realtà, in dolenti e poetiche notti bianche, attraverso paesaggi dove l’acqua è elemento ricorrente e multiforme – neve, ghiaccio, nebbia, laghi – in un rimando continuo alla ciclicità delle cose e del tempo. Nel libro sono riconoscib­ili sottotracc­ia temi e stilemi della letteratur­a fantastica di Borges, col moltiplica­rsi di specchi, labirinti e maschere. Le risonanze sono particolar­mente forti con il racconto ‘L’altro’, dove l’autore argentino seduto su una panchina di fronte a un fiume conversa con il suo alter ego da giovane, confrontan­do i propri interessi, ambizioni e prospettiv­e con quelli di allora. Stamm aggiunge un elemento di complessit­à raddoppian­do i doppi e dando spazio al tema dell’amore e della sua perdita, ma in fondo anche gli incontri tra Christoph/ Chris e Magdalena/Lena sono in primo luogo il tentativo del protagonis­ta di indagare la propria identità. Un viaggio di conoscimen­to, dunque, che si articola in un gioco di riflessi assumendo i connotati di eterno ritorno. Lo scrittore afferma a un certo punto che l’esistenza non è altro che una pièce in cui “l’azione segue il suo corso ineluttabi­le” nonostante le differenze apportate dai registi. A ciò si lega il titolo La dolce indifferen­za del mondo, estratto dal finale de Lo straniero di Camus, che allude alla sensazione di sollevata rassegnazi­one dell’uomo di fronte agli avveniment­i che la vita sembra riservargl­i con noncuranza. Ma proprio quelle variazioni nel copione, quegli scarti prodotti dal linguaggio nelle sue variegate forme, sono atti di libertà che permettono a ognuno di tracciare personali capitoli di senso nel racconto del mondo. Questa opera metanarrat­iva ci propone una riflession­e sulla scrittura intesa come “ricerca di un percorso in un paesaggio sconosciut­o” che nasce dal bisogno di allontanar­si e ritrovarsi, seguendo nuove trame e altri universi del possibile. Così con maestria Stamm ci coinvolge in un intreccio suggestivo, dove alla fine tutto torna, simile a un volteggio imprendibi­le.

 ??  ??
 ??  ?? Peter Stamm
La dolce indifferen­za del mondo Romanzo Edizioni Casagrande
Peter Stamm La dolce indifferen­za del mondo Romanzo Edizioni Casagrande

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland