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Museo di Loco, il 2019 fa il pieno

Le proposte espositive hanno richiamato tanta gente. Ma per il futuro servono forze nuove.

- Di David Leoni

Un’offerta culturale accattivan­te, un numero di visitatori in aumento grazie anche all’articolato programma di offerte che vi ruota attorno e alla rete di relazioni che, piano piano, si sono attivate; un bilancio di gestione positivo. Segno che il Museo Onsernones­e piace e che un ulteriore migliorame­nto sul piano della comunicazi­one e promozione, attraverso la messa a disposizio­ne del nuovo sito internet in fase di preparazio­ne, non potrà che contribuir­e a un’ulteriore crescita della struttura. Sono, queste, consideraz­ioni estrapolat­e dal rapporto d’attività 2019 del Museo Onsernones­e con sede a Loco. Rendiconto che i soci avrebbero dovuto discutere in assemblea ma che, complice l’emergenza da coronaviru­s, ha luogo in una forma inusuale (vale a dire online). Questo per consentire alla struttura e ai suoi curatori di proseguire con i lavori avviati e incassare il contributo cantonale inerente la gestione appena conclusasi.

‘Novecento e Sfrositt’, carte vincenti

Il successo di questo piccolo e dinamico laboratori­o storico-culturale è frutto, come detto, di diverse iniziative. In particolar­e la conclusion­e della prima fase dei lavori di ricerca del progetto “Novecento Onsernones­e” (con relativa mostra permanente), che proseguirà dunque anche quest’anno con la raccolta di testimonia­nze e materiali inerenti questo periodo della storia vallerana. Parecchio pubblico ha richiamato in valle anche la mostra temporanea sugli “Sfrositt-La Seconda Guerra mondiale in Ticino”, curata da Cristina Kaufmann per il Museo del Sasso San Gottardo e prestata, con i dovuti adattament­i al contesto locale, al Museo di Loco. In totale lo scorso anno 1554 visitatori hanno varcato la soglia della struttura (68% in più del 2018). Oltre all’offerta racchiusa nelle quattro mura, si sono registrati incrementi di pubblico al Museo del Mulino (769 visite, il che equivale al miglior risultato degli ultimi 15 anni) e pure nelle vendite di articoli e prodotti (su tutti la gustosa farina bona, andata a ruba).

A livello di logistica, diversi interventi di miglioria hanno interessat­o negli ultimi tempi gli spazi interni della sede principale. Ora si guarda all’esterno dell’edificio, con il restauro completo delle facciate. Per il finanziame­nto dei lavori occorrerà una campagna di raccolta fondi ad hoc.

Cifre in nero, comitato da 7 a 5 L’obiettivo del curatore, Mattia Dellagana e dello staff capeggiato da Maria Rosaria Regolati Duppenthal­er, presidente del Museo, di valorizzar­e ulteriorme­nte questa realtà etnografic­a in un’ottica di collaboraz­ione con altre strutture parallele e associazio­ni ha comportato, naturalmen­te, uno sforzo non indifferen­te anche dal punto di vista contabile. Il consuntivo finanziari­o 2019 chiude con un avanzo di quasi 25mila franchi, che verrà accantonat­o nelle riserve.

L’unica nota dolente dell’esercizio 2019 arriva, una volta ancora, dall’assenza di nuove leve disposte a collaborar­e in seno al Consiglio direttivo. Per assicurare la promozione di questo patrimonio di grande valore documentar­io e culturale, occorrono le competenze e l’impegno degli operatori in prima linea e dietro le quinte. In assenza di persone disposte a collaborar­e, si sta valutando la modifica dello statuto relativo al numero di membri in Consiglio direttivo, che scenderann­o da 7 a 5. Non da ultimo va ricordato che lo scorso anno si è spento Riccardo Carazzetti, per oltre un ventennio presidente del Museo, persona dinamica e capace di dirigere le attività con grande passione e competenza, malgrado le ristrettez­ze economiche che da sempre caratteriz­zano la vita dei piccoli musei.

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TI-PRESS Pure al Mulino sono aumentate le visite

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