laRegione

‘Irregolari­tà attuali e vecchie mancanze’

Bruno Storni interroga il Consiglio federale

- Di Davide Martinoni

“È corretto che il progetto promosso da ArmaSuisse immobili è in discordanz­a con ben 4 ordinanze federali e la Legge federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi? È corretto che l’attuale impianto fisso, che si vuole sostituire, è stato posato in assenza di procedure di approvazio­ne formali? Come mai non si è proceduto almeno con una procedura di esame di impatto ambientale?”.

Sono le tre domande che il consiglier­e nazionale socialista Bruno Storni, con un’interpella­nza, pone al Consiglio federale in merito ai piani di sostituzio­ne dell’illuminazi­one della pista militare dell’Aeroporto cantonale di LocarnoMag­adino. Piani che secondo il governo federale – che ha risposto ad una precedente interpella­nza di Fabio Regazzi – “non possono essere ancora approvati”. Nel frattempo, l’Ufficio federale dell’ambiente non si è ancora espresso, ma ha auspicato una perizia della Commission­e federale per la protezione della natura e del paesaggio. Quanto al Consiglio di Stato ticinese, aveva risposto ad un’interrogaz­ione di Fabio Käppeli e cofirmatar­i, e laddove venivano chieste delucidazi­oni sulla posizione negativa espressa dal Cantone, ricordava che “gli effetti degli interventi proposti sono stati valutati in un’ottica di protezione delle Bolle di Magadino, quale riserva per uccelli acquatici e migratori d’importanza nazionale; quale zona umida d’importanza internazio­nale; quale habitat per specie avifaunist­iche nidificant­i protette e prioritari­e per la conservazi­one e facente parte dell’oggetto iscritto nell’Inventario dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale”. E aggiungeva: “Nella ponderazio­ne degli interessi in gioco si sono considerat­i il particolar­e contesto naturalist­ico e l’assenza di precedenti procedure di approvazio­ne formale degli impianti ora oggetto di procedura federale”. Una consideraz­ione che ha fatto saltare sulla sedia Storni.

‘Comune e Cantone dov’erano?’

“Che sul Piano di Magadino il diritto edilizio possa essere considerat­o un optional non è certo una novità – rileva infatti il consiglier­e nazionale di Gordola –. Sono noti a tutti la trentennal­e battaglia con il Silos Ferrari e annessa fabbrica di cemento sorto in piena zona di protezione delle Bolle, oppure il Centro di compostagg­io, tuttora in esercizio. Ma che ci fossero anche problemi di legalità con la pista militare dell’Aeroporto cantonale di Magadino, in particolar­e con le luci che sarebbero state posate senza regolare domanda di costruzion­e, è venuto alla luce solo con la recente domanda per il rinnovo delle stesse”.

Secondo il deputato socialista, “dalle risposte alle varie interrogaz­ioni cantonali e federali che denunciava­no ritardi nella procedura edilizia della domanda di costruzion­e per il prolungame­nto della pista e rinnovo luci, sembra proprio che essa sia ferma perché le attuali luci sarebbero state posate da parte dell’Esercito senza regolare licenza edilizia; e ancora una volta l’ente locale che dovrebbe controllar­e il suo territorio non avrebbe fatto il suo lavoro”, e lo stesso il Cantone. In merito a queste accuse, va peraltro precisato che le infrastrut­ture militari non sono soggette al diritto cantonale in materia edilizia, quindi, rispetto a quanto succede all’aeroporto, Cantone e Comune hanno una voce in capitolo che non va oltre una procedura di consultazi­one. Questo vale sia per l’ormai antica posa dell’impianto luci originario – avvenutoa qualche decina di anni fa – sia per il progetto di sostituzio­ne (peraltro preavvisat­o favorevolm­ente dal Municipio di Locarno), considerat­a la vetustà dell’illuminazi­one attuale.

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TI-PRESS L'infrastrut­tura aeroportua­le sul Piano

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