Parapendista, esercito e volontari
Ieri ulteriore giornata (la terza) di ricerche per il parapendista 35enne disperso da sabato: di lui, dopo la partenza da Cardada attorno alle 11.30 e dopo il sorvolo delle alture dell’Ossola, si erano perse le tracce. L’ultimo segnale del suo apparecchio elettronico che indica l’itinerario risale alle 15.30 di quel giorno, con uno “spot” in Valle Bognanco. Le prime operazioni per ritrovarlo erano scattate nella zona attorno a Domodossola e al confine con il Vallese. In seguito, visto che un’antenna della telefonia mobile a Someo aveva catturato il segnale del suo cellulare (sabato alle 18.30), il lavoro dei soccorritori si è esteso al Ticino.
In Vallemaggia, Onsernone, Verzasca, Centovalli e in altre zone sono proseguite le ricerche. Oltre al Superpuma dell’esercito sono scesi in campo uomini del Soccorso alpino svizzero e di altri enti. Di più: molti volontari, coordinati dai professionisti, si sono messi a disposizione, rispondendo all’appello di amici e colleghi piloti del 35enne. Tutti a scrutare con attenzione boschi e vallette, nella speranza di scorgere la vela rossa, con il bordo d’attacco giallo. Finora, tuttavia, senza risultati.
Anche in Ossola ricerche infruttuose, come conferma Matteo Gasperini, responsabile del Soccorso alpino locale. Ieri era, assieme a un altro soccorritore, sull’elicottero della Guardia di finanza che ha sorvolato tutta la cresta di confine con il Vallese. Un volo lungo 170 chilometri, durato un’ora e mezza. «Abbiamo scattato quasi 2’000 fotografie, ma della vela rossa nessuna traccia». Le immagini sono a disposizione della Polizia cantonale.