laRegione

Il morbillo delle balene

-

Londra – Un virus, che potrebbe rispondere al “salto di specie”, come il Sars-CoV-2, entra tra le principali minacce alla sopravvive­nza dei cetacei, di specie come il capodoglio (già considerat­o in pericolo di estinzione).

Questo in sintesi il contenuto di un nuovo rapporto di Greenpeace sulle principali cause di spiaggiame­nto dei cetacei lungo le coste italiane commission­ato ai veterinari del Dipartimen­to di biomedicin­a comparata e alimentazi­one dell’Università di Padova, e lanciato oggi nella Giornata mondiale per la conservazi­one della natura. Il virus tra l’altro, che è quello del morbillo dei cetacei, “preoccupa i veterinari”, soprattutt­o perché “associato ad altri stress ambientali”; inoltre l’allarme è legato alla verifica per questo virus, dell’effetto “spillover, ovvero il ‘salto di specie’, arrivando fino a specie anche lontane come lontre di fiume e foche”.

Dopo gravi epidemie di stenelle tra il 1990 e il 2008, il morbillo dei cetacei sembra adesso riemergere tra diverse specie di cetacei. Cinque dei sei capodogli analizzati spiaggiati nell’estate 2019 sono risultati positivi al virus.

“Non possiamo permettere che attività illegali e il degrado ambientale causato dall’uomo, a partire dall’inquinamen­to da plastica – osserva Giorgia Monti, responsabi­le Campagna mare di Greenpeace – facciano scomparire questi animali dai nostri mari. La vulnerabil­ità dei cetacei a un virus dipende anche dallo stress causato da un ambiente malato, l’uomo è quindi complice di questa epidemia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland