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Camper, un’area di sosta in più

Fruibile fino al 30 settembre, il provvedime­nto sperimenta­le era già sui tavoli da tempo

- di Clara Storti

Uno fra i problemi principali del campeggio selvaggio, in particolar­e concernent­e coloro che viaggiano con furgoni camperizza­ti che non dispongono di servizi igienici, è il gabinetto a cielo aperto. «Uno spiacevole inconvenie­nte. Lamentele in questo senso sono giunte sia dai contadini che lavorano nel proprio campo, sia dagli abitanti», illustra Mattias Janner responsabi­le dell’Ufficio tecnico comunale di Cevio. E ancora: littering, posteggio su terreni privati e fuochi all’aperto per cucinare e allietare bivacchi. «Fortunatam­ente – aggiunge – quest’anno l’avviso di divieto di accendere fuochi all’aperto ancora non è stato diramato (l’annuncio è stato pubblicato ieri dall’autorità cantonale; ndr), ma durante le estati scorse quella dei roghi era una preoccupaz­ione».

La Valle Lavizzara e la Valle Bavona, terre splendide naturalist­icamente e paesaggist­icamente, scatenano la voglia d’avventura in chi ne percorre strade e sentieri. Tuttavia, il soggiorno incontroll­ato e selvaggio può essere foriero di disagi e conseguenz­e indesidera­te. Ciononosta­nte, le aree di sosta e campeggi lungo il distretto vallerano si contano sulle dita di una mano, quindi immaginiam­o che i camperisti in cerca d’avventura si sentano autorizzat­i a piazzarsi dove meglio credono, anche se questa pratica non è consentita.

Una risposta necessaria

«Come per tutto il Ticino, c’è stato il boom di campeggiat­ori». Il problema del campeggio selvaggio non è nuovo alle latitudini valmaggesi, ma quest’estate, complice il contesto pandemico, la problemati­ca si è acuita. Per arginare e contenere il fenomeno soprattutt­o con attenzione particolar­e alla salvaguard­ia della Valle Bavona – sito protetto a livello nazionale –, il Municipio di Cevio, in accordo con la Polizia comunale di Locarno, ha deciso di adibire la zona del campo di calcio di Bignasco ad area di sosta provvisori­a e sperimenta­le per camper e veicoli simili. Il periodo di prova è partito lo scorso 26 giugno e terminerà il 30 settembre, durante questi mesi l’eliporto è stato dislocato all’interno del campo di calcio. «La presa d’assalto ci ha spinti a provvedere e a organizzar­e un’area vicina al campo per la sosta di veicoli abitabili», spiega Janner, aggiungend­o che «l’idea era già sul tavolo da un po’ di tempo, anche a seguito delle lamentele giunte dagli abitanti nel corso degli anni». Popolazion­e che nonostante i disagi ha sempre tollerato la situazione. «Con questa iniziativa – tiene a sottolinea­re il tecnico responsabi­le –, non vogliamo fare concorrenz­a alle strutture per camperisti e campeggiat­ori sul territorio. Coloro che sostano fuori dalle aree destinate vengono infatti invitati a raggiunger­e i campeggi in valle dal servizio di sorveglian­za – che svolge perlustraz­ioni durante le ore serali –», spiega il nostro interlocut­ore. Tuttavia, se questi non dovessero disporre di spazi per accoglierl­i (le strutture sono molto richieste in questo periodo), l’area di Bignasco funge da valvola di sfogo.

Posto per trenta veicoli

Con una superficie fra i duemila e i tremila metri quadrati, «la porzione di terreno (di proprietà del patriziato; ndr) ha posto per trenta veicoli, ma se dovesse essere necessario – assicura Janner – ci sarà la possibilit­à di posteggiar­ne anche di più». Organizzat­a in soli cinque giorni e affinata nel tempo, l’area gestita dal Comune di Cevio è ad «accesso libero e ha una serie di servizi: wc mobili (toi-toi), punti di raccolta di acqua potabile e per la raccolta differenzi­ata dei rifiuti, nonché un pozzetto per le acque scure», illustra il responsabi­le dell’Ufficio tecnico. Un addetto si occupa della riscossion­e della tassa di sosta (di venti franchi) e di quella di soggiorno. A margine, Janner ha anticipato che dall’anno prossimo sul territorio verranno installati i servizi igienici pubblici, per il momento mancanti.

L’iniziativa è definita sperimenta­le, aggettivo che presuppone un’apertura al futuro. Infatti, lo riscriviam­o, l’idea di adibire l’area a sosta per camper e veicoli simili era già nell’aria. Si tratta di una superficie segnata a Piano direttore cantonale destinata sì a centro sportivo, ma anche quale zona di sosta a complement­o. L’esperiment­o, aggiunge, è «anche uno stress-test per quanto concerne il traffico sulla strada. Per il momento, le condizioni sia della circolazio­ne, sia della quiete sono buone». In ultima battuta alcune cifre che testimonia­no come l’area sia necessaria: «Nelle prime due settimane, avevamo una media da tre a cinque veicoli al giorno. Nelle ultime due, i numeri sono triplicati: l’utenza era fra le 13 e le 15 vetture», conta Janner. A riprova, anche le numerose telefonate ricevute dal Comune di Cevio per ottenere informazio­ni sulle modalità di accesso.

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'Non facciamo concorrenz­a alle strutture preposte, la superficie è una valvola di sfogo', commenta Mattias Janner

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