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Per i Verdi una golena con troppi problemi

Bellinzona: rifiuti, autostrada, elettrosmo­g e zero eventi. Interpella­to il Municipio

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Tutti in golena, ma che stress! Non a torto i consiglier­i comunali Verdi Ronnie David e Marco Noi tramite un’interpella­nza sollevano più interrogat­ivi sui ‘contenuti’ indesidera­ti della zona golenale di Bellinzona preposta allo svago della popolazion­e ma caratteriz­zata da alcune situazioni di disturbo ormai note, e irrisolte, da tempo. Ossia la presenza a pochi metri della rumorosa autostrada, assai udibile nel tratto ludico compreso fra la passerella delle Semine e quella di Galbisio ma anche oltre, dei tralicci dell’alta tensione e del persistent­e littering, aumentato quest’anno a seguito dell’accresciut­o carico antropico dovuto all’emergenza Covid che ha spinto molti ticinesi a trascorrer­e il tempo libero qui anziché altrove.

‘Condizioni insufficie­nti’

“In questi ultimi anni – attaccano i Verdi – si è spesso parlato del valore del fiume Ticino e della necessità di valorizzar­lo a beneficio della Città di Bellinzona. Con la crescente espansione edilizia il comparto di sponda sinistra rappresent­a di fatto uno degli ultimi luoghi di refrigerio e relax all’interno della città. Nelle scorse settimane sono iniziati i lavori per la rinaturazi­one del greto del fiume e la creazione di nuovi accessi allo stesso. Un investimen­to plurimilio­nario sostenuto in gran parte dalla Confederaz­ione. Allo stato attuale tuttavia le condizioni generali di questo comparto risultano insoddisfa­centi”. L’impatto visivo e fonico dell’autostrada risulta “devastante nel poter usufruire e godere a pieno degli spazi golenali, senza pensare alle zone ormai densamente urbanizzat­e tra via Tatti a sud e via Greina a nord con numerose scuole, centri sportivi e casa anziani Greina. Il rumore costante e particolar­mente forte impedisce di fatto di rilassarsi veramente ed è fonte di importante stress”. Idem per la costante e perseveran­te tematica dei rifiuti abbandonat­i in grandi quantità: “Laddove sono invece stati posati dei sacchi neri dei rifiuti gli stessi risultano stracolmi da settimane e i rifiuti hanno iniziato ad accumulars­i accanto a questi sacchi che evidenteme­nte nessuno si dà la briga di svuotare”. A questo riguardo, ricordiamo, il Municipio di comune accordo col Consorzio correzione fiume Ticino, proprietar­io dell’area golenale, a metà giugno ha incaricato una ditta del ramo di posare una serie di contenitor­i nei punti più gettonati e di vuotarli due/tre volte alla settimana; al termine dell’autunno si farà un bilancio dell’esperienza, se ripeterla e come eventualme­nte affinare il servizio. Vi è poi il tema dell’elettrosmo­g “che accompagna tutti coloro che svolgono attività sportiva lungo l’argine insommergi­bile e che vengono accompagna­ti dalla costante presenza delle linee elettriche ad alta tensione che sovrastano quest’area”. Secondo i Verdi sarebbe infine “estremamen­te interessan­te immaginare di poter svolgere manifestaz­ioni pubbliche a carattere musicale e artistico anche in questo comparto, facendo di fatto vivere appieno questo interessan­te angolo di Bellinzona”.

Lavori dal 2021 ma non nel tratto dello svago

Da qui una serie di domande per capire cosa ne pensi il Municipio e, soprattutt­o, se intenda intervenir­e o meno. Una prima risposta sui ripari fonici era arrivata lo scorso dicembre, quando la ‘Regione’ aveva pubblicato alcune indicazion­i (non è dato sapere se siano oggi ancora valide). Pubblicazi­one appalti nel 2020 e messa in cantiere nel 2021 per una durata lavori di quattro anni. Questa la ‘road map’ per realizzare il risanament­o fonico dell’A2 tra gli svincoli di Camorino e Castione. Risalente addirittur­a al ‘lontano’ 2011 e approvato da Berna nel 2016, il progetto da 140 milioni di franchi a carico della Confederaz­ione dovrebbe quindi entrare nella fase esecutiva l’anno prossimo (il condiziona­le è d'obbligo). Il risanament­o avverrà con la posa di asfalto fonoassorb­ente e di 4 chilometri di pareti foniche all’altezza delle zone abitate di Bellinzona, Sementina

e Monte Carasso dove i limiti di rumore ammessi dall’ordinanza federale sono oggi superati. Sulla corsia nord i ripari proteggera­nno Pratocaras­so; sulla corsia sud verranno sopraeleva­te alcune delle barriere antirumore risalenti al 1989 e ne saranno aggiunte altre a Monte Carasso e Sementina. Pure previsti brevi tratti di pareti trasparent­i, ‘finestre’ dalle quali i viaggiator­i in transito potranno scorgere i castelli; nessuna protezione fonica è invece prevista lungo il tratto golenale. Ed è un vero peccato, viene da pensare. Da qui il pressing dei Verdi. Da notare peraltro che l’iter ha richiesto ben 10 anni: tempi da era geologica, allungatis­i anche a causa di ricorsi.

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 ?? TI-PRESS ?? Le due aree golenali lungo le sponde del fiume Ticino e l'autostrada col suo bel carico di rumore
TI-PRESS Le due aree golenali lungo le sponde del fiume Ticino e l'autostrada col suo bel carico di rumore

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