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Il Thun in vacanza sull’ultima spiaggia

Caduti sul più bello dopo un gran ritorno, Rapp e compagni preparano lo spareggio

- Di Sascha Cellina

Lo scivolone dell’ultima giornata (3-3 a Zurigo) costringe Rapp e compagni a giocarsi il posto in Super League nello spareggio con il Vaduz. Il ticinese: ‘Ora fuori gli attributi’.

Non sono bastati un girone di ritorno da terzo posto in classifica (29 punti, dietro solo ai 38 dello Young Boys e ai 33 del San Gallo), un finale di stagione caratteriz­zato da sette partite senza sconfitta (3 vittorie e 4 pareggi) e una disperata rimonta dallo 0-3 al 3-3 nel giro di 16 minuti nell’ultimo match di campionato contro lo Zurigo. No, proprio sul più bello, quando aveva clamorosam­ente ripreso il proprio destino in mano superando nella classifica di Super League il Sion nel penultimo turno di campionato e lasciando così (per la seconda volta dalla nona giornata) il penultimo posto sinonimo di spareggio, il Thun è crollato e ora dovrà giocarsi la permanenza nella massima serie nella delicata doppia sfida con il Vaduz, seconda forza della lega cadetta.

“Da una parte è già bello che possiamo giocarci la salvezza nello spareggio, perché a Natale sembravamo spacciati (ultimo posto a 5 lunghezze dallo Xamax e a 9 dal Lucerna terz’ultimo, ndr) e penso che tutti avremmo firmato per questo – sottolinea Simone Rapp, al Letzigrund protagonis­ta dell’inutile rimonta con il gol del provvisori­o 2-3 dopo essere entrato in campo quando i suoi erano sotto di tre reti (come l’altro ticinese, Matteo Tosetti) –. D’altro canto aver sprecato un’occasione del genere, oltretutto dopo una stagione così particolar­e e mentalment­e complicata per tutto quello che è successo, fa veramente male. Anche perché nonostante l’ultimo posto, dopo la pausa invernale eravamo ripartiti bene (10 punti nelle prime 5 partite, ndr) ma proprio nel nostro momento migliore era arrivato lo stop per il Coronaviru­s. Alla ripresa abbiamo perso lo scontro diretto con lo Xamax (1-2) e per l’ennesima volta sembrava crisi nera, ma abbiamo reagito e siamo risaliti, tanto che guardando il girone di ritorno abbiamo tenuto un ritmo da titolo. Ma tanto vale, se poi si spreca tutto così all’ultima giornata”.

Una fragilità psicologic­a alla quale è difficile dare una spiegazion­e… “Il problema è che non è la prima volta che ci succede. Un conto è vincere le partite quando si hanno cinque o sei punti di ritardo e ben poco da perdere, un’altra cosa è imporsi quando conta davvero, negli scontri diretti o nei match decisivi come quello di lunedì, oltretutto contro una squadra che non aveva più nulla da chiedere a questo campionato (e che infatti nelle ultime 8 uscite ha ottenuto 2 pareggi e 6 sconfitte, ndr). Ci era già capitato ad esempio nel citato match con il Neuchâtel, o ancora alla terz’ultima giornata a Sion, quando con un successo ci saremmo portati a +3 (1-1). Queste partite, non le vinciamo mai. Quando abbiamo l’occasione di compiere il passo decisivo, ci manca sempre qualcosa, subiamo in maniera esagerata la pressione e non riusciamo più a essere lucidi. Se sapessimo perché ci capita così, non saremmo allo spareggio”.

Nonostante tutto c’è fiducia

Già, uno spareggio che vedrà i bernesi giocare dapprima al Rheinpark (venerdì l’andata, tre giorni dopo il ritorno alla Stockhorn Arena, con le reti in trasferta che non varranno più doppio) e che proprio per quanto appena detto dal 27enne di Cugnasco assume contorni inquietant­i per la formazione di Marc Schneider, anche se lo stesso attaccante relativizz­a… “Nonostante tutto non possiamo dire di non essere in fiducia, in fondo non perdiamo da sette partite e dal 4-0 con lo Young Boys. E per certi versi quanto capitato a Zurigo può farci bene, come una sberla che ci ha fatto rendere conto che dobbiamo svegliarci”.

Di fronte Rapp e compagni si troveranno come detto la formazione del Principato e non come tutti si aspettavan­o il Grasshoppe­r, crollato nel finale di stagione… “Sinceramen­te per noi cambia poco, sono entrambe squadre da non sottovalut­are, come d’altronde ha dimostrato l’anno scorso l’Aarau (superato dallo Xamax solo ai rigori e dopo una rimonta incredibil­e, ndr). Anche giocare fuori casa il ritorno non rappresent­a un vantaggio, senza pubblico e senza i gol doppi in trasferta. Mentalment­e non sarà facile, ma questo già lo sappiamo e non abbiamo scuse: non possiamo più sbagliare, è il momento di dimostrare che sappiamo anche vincere quando è davvero necessario. E so che possiamo farlo”.

Un futuro tutto da definire

Una missione-salvezza alla quale il ticinese spera di contribuir­e, possibilme­nte giocando dal primo minuto dopo che qualche problema fisico ne ha condiziona­to il finale di stagione… “Normalment­e avrei saltato un paio di partite, ma giocando ogni tre giorni sono diventate 4-5. In ogni caso ora sto bene e sebbene sia il primo spareggio, ho una certa esperienza nella lotta per non retroceder­e, per cui spero che il mister ne terrà conto. Ho già vissuto una retrocessi­one in passato (nel 2018 con il Losanna, ndr) ed è bruttissim­o, non vorrei mai rivivere quelle sensazioni”.

Proprio il Losanna fresco di promozione in Super League è il proprietar­io del cartellino del giocatore in prestito al Thun, anche se il diretto interessat­o rivela che “i vodesi non sono interessat­i a me, tanto che sembrerebb­ero disposti a lasciarmi andare, per cui a fine stagione sarò libero di trovarmi un’altra squadra. Potrebbe essere ancora il Thun o chissà quale, ma avrò tempo di pensarci dopo aver conquistat­o la salvezza con i bernesi”.

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KEYSTONE Il 3-3 di Zurigo è costato il sorpasso del Sion e la condanna alla doppia sfida con il Vaduz
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Il 27enne di Cugnasco è in prestito dal Losanna

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