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In Appello a novembre l’omicida della Rotonda

Aggression­e in discoteca, dopo la prima condanna

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Sarà processato a novembre dalla Corte di Appello e revisione penale di Locarno il 24enne che in prima istanza era stato condannato a 5 anni per l’uccisione del 44enne di Genestreri­o all’uscita della discoteca La Rotonda di Gordola. Nel maggio 2019 la Corte delle Assise criminali di Locarno, presieduta dal giudice Amos Pagnamenta, aveva optato per una condanna per omicidio colposo, e non intenziona­le come auspicato e sostenuto durante la sua inchiesta dal procurator­e pubblico Arturo Garzoni.

I tragici fatti si erano svolti alle prime luci dell’alba del 22 aprile 2017 all’uscita del locale notturno. Fabrizio, il 44enne momò, se ne stava per i fatti suoi in colonna preparando­si a lasciare la discoteca per tornare a casa, ma improvvisa­mente, e senza motivo alcuno, era stato raggiunto e colpito proditoria­mente alle spalle dal giovane, esagitato ed aggressivo, che già in discoteca aveva mostrato atteggiame­nti da spaccone nei confronti di alcune persone. La sua vittima era caduta in avanti, sbattendo contro un cancello. Purtroppo, la rapida concatenaz­ione di eventi era risultata fatale a Fabrizio, che probabilme­nte aveva anche pagato a carissimo prezzo un’anomalia congenita all’arteria vertebrale. Garzoni ha sempre creduto che il gesto del 24enne traduceva la volontà di uccidere – e per questo aveva chiesto una condanna per omicidio intenziona­le a 10 anni – mentre il difensore dell’imputato, avvocato Yasar Ravi, metteva addirittur­a in discussion­e che fosse stato il suo cliente a colpire Fabrizio. Ma dubbi in questo senso la Corte non ne aveva avuti. La famiglia della vittima era stata tutelata a processo dall’avvocato di Muralto Diego Olgiati.

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TI-PRESS Colpito da tergo, morì un 44enne 'momò'

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