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Turismo, da luglio segnali di ripresa

Dai dati elaborati dall’Osservator­io emerge un trend positivo

- di Guido Grilli

Di fronte a un crollo di pernottame­nti nel primo semestre dell’anno in Ticino – il calo, rispetto al 2019, segna un -54%, attestando i pernottame­nti alberghier­i a sole 442mila unità – nel Luganese dallo scorso mese di mese di luglio si cominciano a intraveder­e segnali incoraggia­nti di ripresa. La tendenza emerge da una piattaform­a, denominata HBenchmark, che rileva 23 delle 110 strutture alberghier­e presenti nella regione, un campione non ritenuto propriamen­te rappresent­ativo dagli specialist­i del settore, ma comunque un valido termometro per misurare la temperatur­a turistica.

Per l’autunno, turisti attendisti

I dati, freschi di giornata, sono elaborati dall’Osservator­io del turismo, guidato dal suo responsabi­le, Stefano Scagnolari, che per i risultati relativi al mese appena concluso, evidenzia: “Nel mese di luglio la domanda alberghier­a nella regione del Luganese ha ripreso vitalità dopo i mesi più difficili del periodo Covid. Durante il mese, infatti, il tasso di occupazion­e ha visto un incremento netto già a partire dalla seconda settimana e, se si paragona allo stesso mese del 2019, si nota che ha segnato un calo medio di appena 3,4 punti percentual­i, passando dal 73,1% al 70,1% (la differenza era stata di 38 punti nel mese di giugno). Il picco dell’occupazion­e si è avuto nell’ultima settimana del mese con una punta del 92%, meglio di quanto fatto nel 2019 (91%)”. L’Osserevato­rio del turismo, ancorato all’Università della Svizzera italiana e che indirizza studi e ricerche nel campo del turismo su base locale, cantonale e internazio­nale, sempre basandosi sull’ultimo rilievo della H-Benchmark, traccia le aspettativ­e per il prossimo trimestre, ponendo il proprio focus sull’andamento delle prenotazio­ni. E le prospettiv­e lasciano un po’ nell’incertezza. Si parla di “turisti attendisti” che, come tali, ancora non si sbilancian­o sulle loro prossime scelte vacanziere. Commenta l’Osservator­io del turismo: “Il buon andamento osservato per il mese di luglio non trova riscontro nelle prenotazio­ni per il prossimo trimestre, indice che la mancanza di domanda provenient­e da alcuni mercati esteri pesa fortemente e che, anche da parte degli ospiti interni, tende a regnare un certo attendismo. Rispetto al 2019, le prenotazio­ni attuali per agosto, settembre e ottobre sono inferiori, rispettiva­mente, di 23, 18 e 27 punti percentual­i”. L’Osservator­io fotografa inoltre l’andamento turistico regionale della prima metà del 2020: “Dall’inizio dell’anno l’Organizzaz­ione turistica del Luganese ha perso il 55,3% dei pernottame­nti (175mila 919 contro i 393mila 874 del 2019). Chiarament­e il dato è estremamen­te inflaziona­to soprattutt­o a causa del mese di aprile quando gli arrivi dei turisti si sono pressoché azzerati. Durante gli ultimi mesi sono stati quasi esclusivam­ente gli ospiti confederat­i a recarsi in Ticino. Se si osserva il dato dall’inizio dell’anno (gennaiogiu­gno), i pernottame­nti confederat­i sono stati il 59,8% del totale contro il 47,3% del 2019. Se si guardano solo gli ultimi due mesi (maggio e giugno) queste percentual­i sono dell’84,8% e 81,9%, rispetto al 50,5% e 43,9% del 2019. Da notare che a giugno i pernottame­nti svizzeri sono cresciuti di circa 500 unità rispetto al 2019 nonostante il calo di quasi 3’000 arrivi, dunque la permanenza media è aumentata rispetto all’anno scorso”. Intanto, Lugano Region punta sulle due ruote nella sua ultima campagna turistica promoziona­le. Fra le novità, 21 alloggi “bike friendly” e i migliori luoghi per le pedalate (per chi lo ritiene, anche con guide esperte): www.luganoregi­on.com.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE

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