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L’ostetricia? ‘Da difendere a spada tratta’

Il Municipio scrive al Dss e chiede di non chiudere

- D.C.

Il Municipio di Mendrisio è pronto a difendere l’identità dell’Ospedale regionale della Beata Vergine a ‘spada tratta’. A rischio il destino del Dipartimen­to donna-bambino, voluto dall’Ente ospedalier­o cantonale (Eoc) e un unicum in Ticino, l’esecutivo della Città appare determinat­o a “salvaguard­are i reparti essenziali per Mendrisio e per l’intero Distretto”. Tant’è che, dopo essersi rivolto a fine maggio tanto all’Eoc che al Dipartimen­to sanità e socialità (Dss) – una risposta non è ancora arrivata –, negli scorsi giorni è tornato alla carica vergando una nuova lettera ai soli vertici Dss. L’obiettivo? Ancora una volta, fa sapere l’autorità sollecitat­a dalla consiglier­a di Lega-Udc-Ind. Simona Rossini, perorare “la causa del mantenimen­to dei reparti minacciati”. Ovvero l’ostetricia, la neonatolog­ia e il Pronto soccorso pediatrico, servizi che dal primo agosto sono di nuovo operativi all’Obv dopo la crisi da Covid-19 che aveva richiesto un ‘trasloco’ a Lugano. È vero, sin qui non vi è stata una comunicazi­one formale sull’intenzione di chiudere quei reparti e centralizz­arli altrove. La preoccupaz­ione su un futuro incerto, però, resiste, pure a Palazzo civico. Anche l’incontro dell’8 luglio con i massimi responsabi­li di Eoc e ospedale (presente il direttore del Dss, Raffaele De Rosa) promosso dal primo cittadino del cantone (nonché municipale di Mendrisio) Daniele Caverzasio, non ha sgombrato nubi e timori, come testimonia­to dai granconsig­lieri momò. A farlo capire è lo stesso Municipio: la riunione “non ha per nulla rasserenat­o gli animi”, rimarca. D’altro canto, ribadisce poi con forza l’esecutivo guidato da Samuele Cavadini, “i rischi legati a una dismission­e dei reparti toccano prima di tutto il concetto di medicina di prossimità a cui la popolazion­e ticinese è molto sensibile”. Di conseguenz­a, “non è sensato privare il Mendrisiot­to di reparti centrali per il benessere della famiglia e nell’ottica di promuovere un’immediata relazione genitorial­e”. Il messaggio è chiaro. Ora tutto ruota attorno alla futura pianificaz­ione ospedalier­a. Quindi, “spetterà in primis ai politici attivi a livello cantonale fare sentire coralmente la voce del Mendrisiot­to, sapendo di poter contare anche sull’impegno di Mendrisio quale sede dell’Obv e nel suo ruolo di Comune polo”. Il Distretto, da parte sua, deve potersi appoggiare “su tutti i servizi erogati da un nosocomio multiuso. Tanto più su servizi e reparti rivolti alle fasce della popolazion­e più sensibili”. Ecco che il reparto rappresent­a agli occhi della Città “un tassello importante anche nell’ottica di una medicina sensibile al genere”. Non è un caso, si chiosa, se nel 2013 l’Unicef ha definito l’Obv un “Ospedale amico dei bambini”.

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TI-PRESS Al Dipartimen­to donna-bambino non si rinuncia

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