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A Biasca, l’Ambrì fa sul serio

Luca Cereda: ‘Il campionato? Non vedo perché non debba cominciare il 18 settembre’.

- Di Moreno Invernizzi e Thomas Schürch

Biasca – Avanti come da programma. Nel limite del possibile, ma con l’obiettivo di essere pronti all’appuntamen­to con la prima di campionato. «La nostra speranza è che si possa effettivam­ente alzare il sipario sulla nuova stagione come previsto, ossia il 18 settembre – sottolinea il direttore sportivo dell’Ambrì Piotta Paolo Duca –. Iniziare il campionato per quella data sarebbe la miglior cosa per tutti, ed è appunto in funzione di quella che stiamo lavorando, attenendoc­i alla lettera a tutte le norme di igiene e di protezione previste da questo particolar­e contesto». C’è anche chi, però, vista l’ipotesi nemmeno così remota che l’inizio del campionato slitti, ha ritardato la sua preparazio­ne sul ghiaccio (il Losanna)... «La scelta del Losanna non mi preoccupa molto: è l’unico dei dodici club di National League ad aver fatto una scelta simile. Gli altri bene o male si stanno attenendo ai programmi originali, noi compresi. Per me il metro di giudizio non è il Losanna...».

Certo è che assemblare una squadra in questa incertezza è ancora più dura del solito... «Sì, anche perché, complice il coronaviru­s, strada facendo abbiamo dovuto un po’ riadattare il budget a disposizio­ne per il parco giocatori, cosa che logicament­e complica un po’ il tutto. Questa, per forza di cose, sarà una stagione all’insegna della flessibili­tà e della capacità di adattament­o a una situazione in costante evoluzione; qualità di cui sinora abbiamo tutti fatto bello sfoggio. E tanta flessibili­tà, comunque dovremo averla anche in futuro».

Parola chiave ‘adattament­o’

La marcia di avviciname­nto al campionato intanto prosegue, con i biancoblù che da inizio settimana sono tornati a lavorare sul ghiaccio a Biasca, in previsione della prima amichevole estiva, in programma domani alla BiascArena contro i Rockets. «L’ingaggio d’apertura del campionato per noi resta in calendario per il 18 settembre, ed è in funzione di questa scadenza che abbiamo impostato il nostro lavoro – sottolinea con enfasi l’allenatore dell’Ambrì Piotta Luca Cereda –. Siamo consapevol­i che la situazione può comunque cambiare a seconda di quanto deciderann­o il Consiglio federale prima e la Lega poi, e in funzione di questo abbiamo già predispost­o dei piani alternativ­i, ma oggi come oggi personalme­nte non vedo perché il campionato non debba iniziare a settembre. La mia anche una speranza che si possa tornare a una certa normalità dopo mesi stravolti dalla pandemia, tanto per noi addetti ai lavori, quanto per tutta la gente che ruota attorno al pianeta hockey: c’è un gran bisogno di tornare a vivere emozioni vere e sane in modo spensierat­o, rispettand­o ovviamente tutte le norme di igiene apprese in questi mesi».

Qual è stata la difficoltà maggiore di questo anomalo avviciname­nto al campionato? «La prima difficoltà con cui siamo stati confrontat­i si è verificata all’inizio della preparazio­ne a secco, che ognuno ha dovuto affrontare individual­mente a casa sua; non tutti avevano il materiale necessario a disposizio­ne per poter lavorare, ragion per cui abbiamo dovuto un po’ rivedere i programmi in funzione di questo. Ora, invece, la più grande difficoltà sta nel trovare il modo ideale per adattarci ai continui cambiament­i: praticamen­te ogni giorno ci sono delle piccole novità, tipo sugli accorgimen­ti da adottare in funzione delle disposizio­ni di sicurezza dal profilo sanitario, che vanno attuate nel minor tempo possibile. Quella dell’adattament­o, insomma, è una delle problemati­che con cui siamo confrontat­i praticamen­te quotidiana­mente».

E come si sta comportand­o la squadra sul ghiaccio? «Ho ritrovato una squadra che ha voglia di lavorare, di tornare a praticare ciò che ama. Tornare a pattinare sul ghiaccio era un primo importante passo verso quella che dovrebbe essere la nuova normalità, e in questi giorni si è visto quanto tutti non vedessero l’ora di compierlo. Adesso però di passi ce ne sono ancora altri da fare, come quello di ritrovare lo spirito della competizio­ne, iniziando dalle amichevoli pre-campionato». Amichevoli che, contrariam­ente alle altre stagioni, saranno tutte contro formazioni svizzere: cosa cambierà nell’affrontare un avversario di cui bene o male si conoscono le caratteris­tiche? «Francament­e non è un aspetto a cui prestiamo particolar­e attenzione. Nelle amichevoli di preparazio­ne gran parte dell’attenzione è rivolta sul nostro tipo di gioco, non su quello praticato dall’avversario». Soddisfatt­o del livello del gruppo? «Siamo esattament­e dove vorremmo essere a questo punto della preparazio­ne. Ma, ovviamente, di lavoro ce n’è ancora tanto da fare, com’è logico che sia. In ogni caso ci faremo trovare pronti per la prima di campionato».

‘Kubalik? È un modello’

Tra i volti nuovi dell’Ambrì Piotta 2020/21 c’è anche Julius Nättinen, approdato alla corte di Cereda dopo aver chiuso la scorsa edizione della Liiga, il campionato finlandese, come miglior realizzato­re. Inevitabil­e che le aspettativ­e nei suoi confronti siano alte. Il 23enne di Jyväskylä, aggregatos­i alla squadra una settimana fa, deve adesso, prima di tutto, inserirsi gradualmen­te nello scacchiere biancoblù. «Mi sto integrando bene. Ho trovato una buona squadra e spero di iniziare a giocare presto – racconta Nättinen –. Ci sono diversi aspetti sui quali devo studiare, ma in generale le prime sensazioni sono positive. Ho avuto modo di passare del tempo con i nuovi compagni, in particolar­e con Mueller, Novotny e Zwerger». Come è già stato detto più volte, il principale tema attuale riguarda la possibilit­à o meno di iniziare il campionato 2020/2021 in settembre, come da programma. Ad oggi la situazione non è ancora chiara e anche per i giocatori non è semplice vivere in questo clima di incertezza, ma l’importante «è non pensarci troppo e rimanere concentrat­i sui compiti che dobbiamo svolgere, impegnando­ci e lavorando duramente».

Giocatore di 23 anni, attaccante prolifico, provenient­e da uno dei più importanti campionati europei. La memoria dei tifosi leventines­i non può non tornare a Dominik Kubalik, ex stella dell’Ambrì oggi in forze ai Chicago Blackhawks. «Io non sono Kubalik. Lui rappresent­a sicurament­e un modello e spero di poter essere utile al team come lo è stato lui, giocando però alla mia maniera e tentando di migliorarm­i sempre giorno dopo giorno. Cercherò di segnare molte reti, ma anche di dare un contributo alla difesa, partecipan­do a entrambe le fasi di gioco e seguendo le indicazion­i del coach. Questo è il mio piano».

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TI-PRESS/GOLAY E domani la prima amichevole
 ?? TI-PRESS/GOLAY ?? Prime pattinate in biancoblù per il finlandese
TI-PRESS/GOLAY Prime pattinate in biancoblù per il finlandese

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