E ancora Festival
Per la successione Solari alla presidenza del Festival di Locarno fa parte dell’ingenuità il pensare che i giochi non siano già fatti. Può questo essere tuttavia un motivo per provocare, nel senso buono, elementi di discussione intorno a una nomina che non deve avere necessariamente caratteristiche soprattutto manageriali. Ecco allora alcune proposte oziose, gratuite e dal nulla. Attendo (e ci spero poco) che si vada a guardare fra i personaggi al femminile di questo Cantone. Faccio tre nomi e solo tre per deficit di fantasia: Chiara Orelli Vassere, Monica Piffaretti, Natalia Ferrara. Tre soggetti pubblici le cui capacità comunicativo-umanistiche sono eccellenti. Ma, per favore, si contattino anche altre donne! Ripeto che non ci credo... ma non si sa mai. Il perno delle valenze di questa notevole rassegna culturale è certo la libertà di espressione, dunque la piena autonomia della direzione artistica. Qui Solari è stato irreprensibile e attivo, e devo dire che i timori da eventuali insidie contro l’insegna sono per ora di bassa tensione. Ma non è tutto, perché faccio anche nomi di papabili uomini, solo nel caso che non si trovi una donna. Sono: Maurizio Canetta, Alessio Petralli, Fabio Pontiggia. Il primo candidato, dopo aver lasciato Comano nel segno della continuità (in mano a Reto Ceschi o a una donna?), avrebbe l’occasione di alternare i bagni fra Ceresio e Verbano. Il secondo godrebbe di un golfo lacuale più ampio e meno orrendamente urbanizzato con tutti i vantaggi a favore delle motivazioni interiori. Per il terzo, trasmessa la guida redazionale (a chi?), l’opportunità sarebbe di poter riproporre il suo spirito volterriano, presente pur fra le salde posizioni ideologiche di redattore.