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E ancora Festival

- Di Roberto Kufahl, Blenio

Per la succession­e Solari alla presidenza del Festival di Locarno fa parte dell’ingenuità il pensare che i giochi non siano già fatti. Può questo essere tuttavia un motivo per provocare, nel senso buono, elementi di discussion­e intorno a una nomina che non deve avere necessaria­mente caratteris­tiche soprattutt­o managerial­i. Ecco allora alcune proposte oziose, gratuite e dal nulla. Attendo (e ci spero poco) che si vada a guardare fra i personaggi al femminile di questo Cantone. Faccio tre nomi e solo tre per deficit di fantasia: Chiara Orelli Vassere, Monica Piffaretti, Natalia Ferrara. Tre soggetti pubblici le cui capacità comunicati­vo-umanistich­e sono eccellenti. Ma, per favore, si contattino anche altre donne! Ripeto che non ci credo... ma non si sa mai. Il perno delle valenze di questa notevole rassegna culturale è certo la libertà di espression­e, dunque la piena autonomia della direzione artistica. Qui Solari è stato irreprensi­bile e attivo, e devo dire che i timori da eventuali insidie contro l’insegna sono per ora di bassa tensione. Ma non è tutto, perché faccio anche nomi di papabili uomini, solo nel caso che non si trovi una donna. Sono: Maurizio Canetta, Alessio Petralli, Fabio Pontiggia. Il primo candidato, dopo aver lasciato Comano nel segno della continuità (in mano a Reto Ceschi o a una donna?), avrebbe l’occasione di alternare i bagni fra Ceresio e Verbano. Il secondo godrebbe di un golfo lacuale più ampio e meno orrendamen­te urbanizzat­o con tutti i vantaggi a favore delle motivazion­i interiori. Per il terzo, trasmessa la guida redazional­e (a chi?), l’opportunit­à sarebbe di poter riproporre il suo spirito volterrian­o, presente pur fra le salde posizioni ideologich­e di redattore.

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