laRegione

‘Per le istituzion­i è un brutto momento’

Il presidente della commission­e parlamenta­re ‘Giustizia e diritti’ Luca Pagani (Ppd): ‘Abbiamo risollecit­ato il Consiglio della magistratu­ra a darci l’incarto sui pp preavvisat­i negativame­nte’

- di Andrea Manna, Jacopo Scarinci, Generoso Chiaradonn­a

Pp ‘bocciati’, la commission­e chiede di nuovo gli incarti al Consiglio della magistratu­ra

«È sicurament­e un brutto momento per le nostre istituzion­i. Paradossal­mente questa procedura di verifica o riverifica dei procurator­i pubblici voleva tutelarle e rafforzarl­e. Il momento è davvero brutto, noi come commission­e cerchiamo di ricostruir­e la fiducia nelle istituzion­i». È questa l’amara sintesi, di tutta la vicenda del rinnovo del Ministero pubblico, del presidente della commission­e parlamenta­re ‘Giustizia e diritti’ Luca Pagani (Ppd), raccolta ieri dalla ‘Regione’ appena finita la riunione.

La prima svoltasi dopo quanto emerso tra venerdì e sabato, vale a dire gli sms che il presidente del Tribunale penale cantonale Mauro Ermani ha mandato al procurator­e generale Andrea Pagani, contenenti severi giudizi su alcuni procurator­i pubblici e l’‘invito’ a trattare bene, nel caso lasciasse il Tpc, una sua collaborat­rice: “Se no ricomincio a parlare male di voi”, cioè del Ministero pubblico.

«Stamattina (ieri, ndr) – riprende Pagani – abbiamo deciso di sollecitar­e nuovamente al Consiglio della magistratu­ra (Cm) la trasmissio­ne dell’intero incarto riguardant­e i procurator­i pubblici, e abbiamo deciso di chiedere al Cm anche copia della lettera di diniego agli atti» che lo stesso Cm ha inviato ai cinque pp di cui ha preavvisat­o negativame­nte la rielezione. «Inoltre, abbiamo confermato l’audizione dei cinque procurator­i preavvisat­i negativame­nte che hanno chiesto di essere sentiti», spiega ancora Pagani. Incarti che sono già stati chiesti una volta, e ora l’auspicio è di «ricevere tutto il materiale entro mercoledì». Dunque entro domani.

Nel negare nero su bianco ai cinque procurator­i l’accesso agli atti, il presidente del Consiglio della magistratu­ra, il giudice d’Appello Werner Walser, scriveva a mo’ di conclusion­e che il Cm “fornirà, se del caso, come del resto già comunicato, ulteriori elementi riguardant­i il proprio preavviso soltanto de visu davanti alla Commission­e giustizia e diritti”. De visu, personalme­nte. La commission­e parlamenta­re chiede invece al Cm di trasmetter­le l’incarto completo. Altro che de visu. E se il Cm dovesse rifiutarsi? Non è da escludere che la ‘Giustizia e diritti’ possa attivare l’alta vigilanza. Alle domande postegli dai giornalist­i sulla tematizzaz­ione o meno nella riunione commission­ale dei messaggi tra Ermani e il pg Pagani, il presidente della ‘Giustizia e diritti’ risponde che «non ne abbiamo parlato». Così come non si è parlato, dichiara il presidente della commission­e, dell’ipotesi di attivare l’alta vigilanza in materia giudiziari­a, che la Legge sul Gran Consiglio assegna alla ‘Giustizia e diritti’, o di sentire in audizione il presidente del Tpc Ermani, il pg Pagani e il presidente del Consiglio della magistratu­ra Walser. Per il momento, concede, «fare chiarezza e il rinnovo delle cariche al Ministero pubblico sono due cose che vanno di pari passo. Sicurament­e in questa vicenda serve chiarezza, poter arrivare a formulare una proposta, rispettiva­mente una decisione del Gran Consiglio nei termini più brevi possibili, comunque entro l’anno, è la priorità. Se poi ci sono altre questioni che reclamano il nostro intervento nell’ambito della vigilanza lo valuteremo ulteriorme­nte». Conclude Pagani: «Noi cerchiamo di fare il lavoro nel modo più serio possibile, cerchiamo di rispettare i diritti delle persone coinvolte e vogliamo arrivare a formulare una proposta con cognizione di causa».

Fare chiarezza, appunto. È quello che si aspettano i cittadini di questo cantone dopo gli spietati preavvisi del Consiglio della magistratu­ra nei confronti di ben un quarto degli inquirenti che compongono il Ministero pubblico. Cinque magistrati che non sono stati oggetto in passato di richiami formali o ammoniment­i: così come non risulta vi siano procedimen­ti disciplina­ri a loro carico da parte del Cm.

E allora sulla base di quali elementi sono stati elaborati quei preavvisi?

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Tempesta a Palazzo
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