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Una direzione ad interim per il Festival

In attesa della nomina, Nadia Dresti si occuperà della ‘gestione corrente’

- Di Ivo Silvestro

Nadia Dresti, già responsabi­le di Locarno Pro, nominata temporanea­mente direttrice artistica. ‘Il mio ruolo sarà garantire la continuità’. In attesa della nomina definitiva.

Chi dirigerà il Locarno film festival? Dopo la brusca partenza di Lili Hinstin, annunciata a fine settembre, il Consiglio direttivo ha condotto una “prima e approfondi­ta analisi”, come si legge nel comunicato stampa. Ma se in questa analisi è contenuto un nome, lo si saprà nelle prossime settimane, quando si riunirà il Consiglio d’amministra­zione del festival. Nel frattempo, una nomina c’è stata: quella di Nadia Dresti a direttrice artistica ad interim. Un incarico, specifica la diretta interessat­a, volto unicamente a garantire la continuità operativa. E non c’è dubbio che Dresti la conosca bene, la realtà del festival: nel 2000 ha dato vita al settore Industry, oggi Locarno Pro (anch’esso in attesa di un nuovo responsabi­le dopo la partenza di Valentina Merli), ricoprendo il ruolo di Internatio­nal Advisor dopo la nomina a direttrice della Ticino film commission (incarico che, tornando momentanea­mente a tempo pieno al festival, lascia: a breve si aprirà un concorso pubblico per il successore). Sempre nel segno della continuità, sono state annunciate nuove nomine: la vicedirett­rice operativa Simona Gamba avrà il compito di espandere le attività digitali del festival oltre i tradiziona­li confini temporali e geografici dell’evento, mentre Giada Peter sarà responsabi­le della comunicazi­one.

Da Locarno Pro, che ha creato e diretto per anni, a Internatio­nal Advisor e adesso alla direzione artistica ad interim.

Sono anche già stata vicedirett­rice artistica, per cui conosco bene il funzioname­nto dell’ufficio programmaz­ione. Ma il mio ruolo sarà garantire la continuità, mi occuperò della quotidiani­tà della direzione artistica: di sicuro non inizierò a selezionar­e film, cosa che spetta al futuro direttore artistico, o alla futura direttrice artistica. Non è il mio ruolo e sarebbe ingiusto verso chi arriverà: mi occuperò della continuità sia della parte artistica, sia di Locarno Pro, perché a livello internazio­nale le richieste continuano ad arrivare, bisogna rispondere agli inviti.

Non sarà quindi una direzione artistica completa.

No, e non è mia intenzione diventare direttrice artistica: non è mia ambizione perché non è il mio profilo, io sono vicina all’industry, la mia forza non è l’artistico ma più legata all’economia, al mercato cinematogr­afico. E sono sicura che con un direttore o una direttrice con competenze artistiche come tutti quelli che abbiamo avuto, e con una persona che farà quello che facevo io a Locarno Pro, il Festival di Locarno potrà solo continuare a crescere.

Un interim di “gestione corrente”, quindi.

Esattament­e: un lavoro per il quale servono determinat­e competenze. Per questo motivo hanno chiamato me: per assicurare la continuità, per chiarire che il Festival non è in balia degli eventi.

Quanto tempo pensa di restare come direttrice ad interim?

Della nomina si occupa il Consiglio direttivo, del quale non faccio parte. Ma penso che in un mese o due la nuova direzione sarà nominata e che per gennaio la persona scelta sarà operativa. Poi tutto è possibile e se avranno bisogno di me, con il ruolo di direttrice ad interim, un mese in più io ci sono. Poi tornerò a essere Internatio­nal Advisor come prima.

Però lascia il posto di direttrice della Ticino Film Commission.

Continuerò la collaboraz­ione anche con loro, come consulente. La richiesta di Marco Solari mi ha un po’ dato la scossa per dire: “Ecco, sono riuscita a dare alla Film Commission una dimensione internazio­nale, posso tranquilla­mente lasciare la direzione a un’altra persona”. Restando, ripeto, vicina, come advisor: penso che le mie competenze siano più utili così.

Si aprono adesso tre posizioni: direzione artistica del Festival e di Locarno Pro; direzione della Ticino Film Commission. Secondo lei quali sono i profili ideali?

Il direttore, o la direttrice, di Locarno deve essere innanzitut­to una persona che conosce il cinema: cinefilo, o cinefila, ma anche con una sensibilit­à per il pubblico perché non dobbiamo dimenticar­e Piazza Grande. Diciamo un amante del cinema a 360 gradi e che abbia già un ‘carnet d’adresses’, che disponga di buoni contatti a livello internazio­nale.

Per la Ticino Film Commission, invece, occorre una persona che abbia contatti con il resto della Svizzera e con l’Europa, per portare le riprese nel nostro territorio. Era questa la mia forza: convincere le varie produzioni che è meglio girare in Ticino che non in un altro posto.

Contatti principalm­ente europei, per la Film Commission?

Sì: il Festival è molto internazio­nale per cui lì serve anche Asia, America Latina. Ma per la Ticino Film Commission è difficile che uno venga dall’America a girare in Ticino, a parte il James Bond sulla diga della Verzasca…

Per Locarno Pro?

Sicurament­e una conoscenza dell’industria internazio­nale, dei mercati. Locarno ha un livello troppo alto per non avere dei profession­isti in queste posizioni chiave: si tratta di specializz­azioni del mestiere del cinema che è difficile trovare in Ticino o in Svizzera.

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LOCARNO FILM FESTIVAL Il nuovo direttore? ‘Penso che in un mese o due la nuova direzione sarà nominata’

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