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Procurator­i nominati dal governo? La legge c’è

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E cosa succederà se entro la fine dell’anno l’autorità di nomina, ovvero il Gran Consiglio, non sarà in grado di eleggere in modo ordinario l’intera composizio­ne del Ministero pubblico per il periodo 2021-2030? Sono due gli articoli della Legge sull’organizzaz­ione giudiziari­a (Log) che trattano la questione, ci spiega Francesco Catenazzi, responsabi­le dei servizi giuridici del Consiglio di Stato. Il primo, l’articolo 23 (vacanza di seggi) al capoverso 1, disciplina il caso ‘ordinario’. “Se un seggio diventa vacante per decesso, dimissioni o altre cause, la succession­e avviene tempestiva­mente secondo la procedura prevista per l’elezione”, si legge nella normativa che regola gli aspetti comuni dell’organizzaz­ione giudiziari­a: magistrati giudicanti e inquirenti, dunque. “Entro un mese dalla notizia di una vacanza, il Tribunale di appello comunica all’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio quale sezione deve essere completata e in quale camera il nuovo giudice sarà attivo in via principale”, si prosegue. “Il nuovo magistrato viene eletto per il restante periodo di nomina”, si conclude.

Ma è l’articolo 24 a regolare le ‘supplenze durevoli’ e che potrebbe entrare in gioco nel caso in cui non si riuscisse a eleggere i 20 procurator­i pubblici e il procurator­e generale entro la fine di quest’anno. Non trattandos­i di uno o due seggi vacanti, ma potenzialm­ente quello di tutti i magistrati del Ministero pubblico, preavvisat­i positivame­nte o no e giunti a naturale scadenza di mandato, potrebbero esserci gli estremi per un intervento del Consiglio di Stato. “In caso di vacanza di qualsiasi seggio giudiziari­o o di impediment­o di carattere durevole, il Consiglio di Stato può designare un supplente a ricoprire l’ufficio fino alla sostituzio­ne o alla cessazione dell’impediment­o”, afferma la legge, ricorda Catenazzi. È già stato il caso in passato, per esempio, per la nomina di alcuni pretori. Il governo è pronto a un’ipotesi del genere per i procurator­i pubblici? Da noi contattato il Dipartimen­to delle istituzion­i diretto da Norman Gobbi ci ha fatto sapere che è ancora presto per prendere posizione su questa delicata questione. Insomma, il parlamento – come ha fatto intendere Luca Pagani, presidente della commission­e ‘Giustizia e diritti’ – dovrebbe avere ancora tutto il tempo necessario per procedere a un’ordinaria elezione dei magistrati inquirenti.

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