Abbattuti oltre 1’600 cervi Mai così tanti da 28 anni
Catturati più caprioli, cinghiali e camosci
Durante la stagione di caccia alta di quest’anno sono stati abbattuti 1’613 cervi, ovvero 304 in più rispetto al 2019. “Si tratta del record di catture dal 1992 ad oggi”, si legge in una nota diramata ieri dal Dipartimento del territorio (Dt). Durante il periodo venatorio (dal 29 agosto al 13 settembre e dal 23 al 27 settembre, per un totale di 21 giorni) sono anche stati abbattuti 705 camosci (+111 capi rispetto al 2019), 482 caprioli (+160) e 755 cinghiali (+134). Per quest’ultimo animale “si erano già registrate 489 catture attraverso la guardia campicoltura, per un prelievo complessivo attuale di 1’244 capi”. Il Dt ha inoltre precisato che i dati relativi alla marmotta (cacciabile il 2 e 3 settembre) “saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo”. Durante la caccia alta (il camoscio e il capriolo erano cacciabili dal 29 agosto al 10 settembre, mentre cervo e cinghiale durante tutto il periodo venatorio), il totale complessivo di catture è stato di 3’556 capi. Una stagione contraddistinta anche da alcune novità: “l’introduzione – come già avvenuto per il camoscio e per il cervo maschio di 1,5 anni (fusone) – di un contingente massimo di catture per i caprioli maschi e femmine, la pausa tra le prime due settimane e la terza di caccia alta (pausa di 10 giorni) e l’introduzione del contingente massimo di catture per il camoscio nel comprensorio Tamaro-LemaGambarogno”.
Dalla nota emerge inoltre che rispetto all’anno scorso sono pure aumentate le autodenunce: in totale sono state 190, circa sessanta in più rispetto al 2019. Sono anche state registrate 75 infrazioni minori e a 9 cacciatori è stata ritirata la patente “a seguito di gravi reati venatori”.