laRegione

Dopo il maltempo si contano i danni

Allagament­o importante all’ecocentro, richiesto l’intervento dei pompieri

- di Katiuscia Cidali e Marino Molinaro

Il maltempo di questo fine settimana ha lasciato una lunga scia di danni nel Bellinzone­se. Alberi sradicati in diversi quartieri ma anche molti allagament­i; quello più importante si è verificato all’ecocentro dell’ex Birreria a Bellinzona, dove sabato è stato necessario l’intervento dei pompieri. Il centro rifiuti era completame­nte allagato a causa dell’acqua provenient­e dagli adiacenti canali di scolo che sono collegati al fiume Ticino. Quando il fiume s’ingrossa l’acqua defluisce nei canali che, quando sono colmi, a loro volta fanno fuoriuscir­e l’acqua. Interpella­to dalla ‘Regione’, il municipale Christian Paglia, responsabi­le dei Servizi urbani cittadini (Suc), spiega che l’intervento dei pompieri è stato necessario perché si è allagato il locale dove sono contenuti gli olii, riversati poi nell’acqua. I pompieri sono intervenut­i e con appositi macchinari hanno raccolto e aspirato l’olio presente sulla superficie dell’acqua. Tuttavia, un inquinamen­to ambientale non può essere escluso e una parte potrebbe essere filtrata nel terreno. A giorni la Sezione aria, acqua e suolo del Cantone solleciter­à i Servizi urbani cittadini affinché effettuino ulteriori approfondi­menti in cerca di un’eventuale contaminaz­ione del terreno. Da oggi l’ecocentro sarà agibile normalment­e alla popolazion­e: la situazione è stata ripristina­ta grazie al lavoro degli operai comunali, dei pompieri e di una ditta specializz­ata che ha pulito e sgomberato da alberi e detriti. «In dieci anni è la prima volta che vedo un allagament­o così importante all’ecocentro», afferma Paglia, rimarcando che in quello nuovo – pronto a breve – non dovrebbe esserci il rischio di allagament­i. «Il nuovo centro rifiuti è stato costruito più lontano dai canali di scolo e a un livello di terreno leggerment­e superiore. Infatti su quel sedime in questi giorni non si sono verificati problemi».

Sradicate diverse piante

Il forte vento ha abbattuto anche diverse piante e spezzato molti rami, senza comunque ferire nessuno. Alcuni alberi caduti si trovavano su suolo comunale, ma alcuni anche in giardini privati, in particolar­e nei quartieri di Gnosca, Gorduno, Sementina e Monte Carasso. Il crollo più rilevante è quello dell’albero caduto sabato mattina davanti a BancaStato in via Guisan a Bellinzona: la pianta è finita proprio in mezzo alla strada sbarrandol­a completame­nte. «Fortunatam­ente il crollo è avvenuto molto presto, quando la strada non è trafficata», rileva Paglia. Per chi circolava in quel momento è sicurament­e stato impression­ante trovarsi la carreggiat­a sbarrata da un albero così imponente: sul nostro portale abbiamo pubblicato il video girato da un automobili­sta che circolava in zona. Diverse piante sono cadute anche nella zona golenale di Bellinzona e cinque pioppi sono stati sradicati dal vento pure davanti al Liceo di Bellinzona, in via Chiesa. Nei prossimi giorni verrà ripulita tutta la zona golenale, che sarà sgomberata dal legname trasportat­o dal fiume. «Non abbiamo invece riscontrat­o grandi danni né esondazion­i lungo i riali delle fasce collinari, poiché in agosto abbiamo provveduto alla loro pulizia, ciò che ne ha evitato la fuoriuscit­a», fa presente Paglia.

Smottament­i e danni anche in collina

Spostandoc­i in collina, alcuni piccoli smottament­i si sono verificati a Monte Carasso ed è stato danneggiat­o un muro di un edificio medievale del nucleo di Prada, sopra Ravecchia. «Non abbiamo ancora fatto in tempo a perlustrar­e i sentieri – spiega Paglia –. Probabilme­nte lungo i 250 km di sentieri presenti nel nostro territorio ci sarà parecchio lavoro da fare». Nei prossimi giorni priorità verrà data alla sistemazio­ne delle aree più frequentat­e. Ora gli operai del Suc stanno effettuand­o sopralluog­hi in tutti i parchi giochi pubblici, in quelli delle scuole e nei parchi in generale, per verificare se vi siano rami pericolant­i o altre situazioni problemati­che. «Non abbiamo risorse infinite e quindi non possiamo controllar­e tutto il patrimonio del verde urbano e delle piante sul territorio, ma dobbiamo agire per priorità», afferma Paglia, facendo presente che il tema del verde urbano e del monitoragg­io delle piante in futuro dovrà essere affrontato in maniera sistematic­a, facendo capo anche a mandati esterni. «Sarà necessario potenziare le risorse del settore, perché non si può pretendere di monitorare nel dettaglio un patrimonio arboreo di diversi ettari con una sola persona a disposizio­ne e un’altra, a metà tempo, dedicata ai parchi giochi». Quanto ai danni finanziari, Paglia ritiene prematuro fare stime. Si parla comunque di cifre importanti, alla luce dei danni sin qui rilevati e del fatto che gli operai comunali sono impegnati da diversi giorni e lo saranno ancora per i prossimi; senza contare poi che si è puntualmen­te reso necessario l’intervento dei pompieri.

Il cantiere in zona Torretta ha retto

E richiederà almeno una settimana di tempo l’analisi dei danni subiti dal Consorzio correzione fiume Ticino. Dalle aree golenali invase da limo e detriti vari, fino alle piante abbattute dal forte vento e alle camere di contenimen­to riempitesi, anche qui l’elenco rischia di essere lungo. Tre le consideraz­ioni che il presidente consortile, Edgardo Malè, fa alla luce dei due eventi estremi verificati­si durante l’ultimo mese e mezzo. Dapprima, emerge che il cantiere in fase di ultimazion­e in zona Torretta a Bellinzona – dov’è prevista la prima di alcune fasi volte a rinaturare tratti di sponda del fiume trasforman­doli in parchi fluviali accessibil­i alla popolazion­e – ha retto a una doppia prova del fuoco. Inizialmen­te il nubifragio abbattutos­i il 31 agosto, poi le recenti importanti precipitaz­ioni: «In un quadro generale ovviamente critico per molti aspetti, qui non potevamo invece chiedere collaudo migliore. La struttura è rimasta, fatta eccezione per la parte di terriccio superficia­le non ancora consolidat­osi per mancanza d’erba». Punto secondo, oltremodo sollecitat­e saranno le casse consortili alle prese con i lavori urgenti di ripristino degli alvei e delle sponde dei torrenti Riarena a Cugnasco e Progero a Gudo: «Calcoliamo svariate decine di migliaia di metri cubi di ghiaia e pietrame da asportare ed eliminare. Lavori che al netto dei sussidi causeranno oneri a nostro carico per circa un milione di franchi». Terza constatazi­one, l’impossibil­ità di destinare questo tipo di materiale a ditte del ramo: «Non troppi anni fa, all’indomani di una buzza si facevano avanti ritirandol­o e anche pagandolo. Ciò che non succede più oggi», probabilme­nte a causa di un esubero.

 ??  ?? La situazione al centro rifiuti in zona ex Birreria. Non è escluso l'inquinamen­to ambientale. Scansionan­do il Qr-code si possono vedere una galleria di immagini e un video sul nostro sito
La situazione al centro rifiuti in zona ex Birreria. Non è escluso l'inquinamen­to ambientale. Scansionan­do il Qr-code si possono vedere una galleria di immagini e un video sul nostro sito
 ?? RESCUE MEDIA ?? L'albero caduto in via Henri Guisan
RESCUE MEDIA L'albero caduto in via Henri Guisan

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland